G7 finanziario: il quadro dell’economia globale
Una partita tutt’altro che decisa. Nonostante alcune buone carte giocate. Fosse la trama di una difficile sfida di Poker, probabilmente sarebbe questa la sintesi più efficace. Ed effettivamente l’ultimo G7 dei ministri delle Finanze svoltosi a Bari, ha prodotto alcuni buoni piani di azione, lasciando però aperti ampi fronti macroeconomici e di sviluppo.
G7 finanziario: gli accordi raggiunti
Sul tavolo si sono affastellati diversi importanti dossier. La crescita globale ancora anemica, lo squilibrio commerciale e le diseguaglianze crescenti. Il parallelo attacco informatico mondiale ha imposto una riflessione concernente la gestione dell’economia digitale. In questo senso, sono state trovate delle sinergiche linee d’intesa.
Cybersecurity condivisa, fondo unico per la gestione dei dati sensibili in Europa, ma soprattutto inclusione nel sistema dei tassi di cambio della moneta virtuale Bitcoin. Fin dalla nascita del progetto, anno 2009, quest’ultima ha rappresentato una valuta completamente distribuita e generata da una rete decentralizzata “peer to peer”. Ciò significa che, ad oggi, non esiste alcuna autorità di controllo. Non vi è una Banca centrale che ne decida la produzione e dunque il conseguente valore.
In Italia, entro fine mese, dovrebbe essere adottata la VI ordinanza UE in tema di anti-riciclaggio. Essa impone la regolamentazione valutaria prevista per gli agenti cambiavalute comunitari, anche agli operatori che sfruttano la divisa Bitcoin. È stato inoltre siglato un Patto multilaterale per la crescita inclusiva. Così si è espresso, a tal proposito, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “È un primo punto fermo di Policy di un percorso che sarà portato avanti già con la prossima presidenza canadese. È un documento che sintetizza uno sforzo di lavoro importante avvenuto in questi mesi; che pone le basi per inquadrare e mettere a sistema tutti gli strumenti di controllo affinché la crescita ci sia, coinvolga tutti e non lasci indietro nessuno”.
G7 finanziario: il Comunicato finale e i dubbi di fondo
Al termine dei lavori è stato redatto un Documento di programmazione finale. Il capitolato certifica le persistenti difficoltà del Sistema economico. “La ripresa globale sta guadagnando terreno, nonostante la crescita resti moderata e il Pil sia ancora sotto il potenziale in molti Paesi”.
Altro grande rebus da affrontare sarà certamente il rapporto con gli Stati Uniti di Donald Trump. Un possibile Protezionismo severo mal si accorderebbe, infatti, con le fondamenta macroeconomiche del liberismo di mercato europeo. “Gli Usa non vogliono essere protezionisti” ha ribadito il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin, “tuttavia si riservano di esserlo, qualora i trattati internazionali sul commercio non dovessero divenire, nel prossimo futuro, equi e bilanciati anche per noi”.
VISITA IL NOSTRO FORUM CLICCANDO SU QUESTO LINK