Sondaggi politici SWG: riforme o rivoluzione? L’elettorato è diviso

Pubblicato il 19 Maggio 2017 alle 00:00 Autore: Alessandro Faggiano
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Sondaggi politici SWG: riforme o rivoluzione? L’elettorato è diviso

In uno degli ultimi sondaggi politici di SWG, si parla delle “due vie” per antonomasia della politica: le riforme e la rivoluzione. Nella maggior parti degli Stati aderenti all’Unione Europea, la possibilità di “rovesciare il tavolo” (così come descrive SWG nella sua domanda) sono decisamente poche. Anche i progetti “rivoluzionari” sono riformismi di rottura che ambiscono a cambiare i tratti del sistema politico attraverso le regole democratiche. Nonostante lo scenario, irreale, di una rivoluzione, SWG propone il quesito per comprendere lo stato d’animo degli elettori. La necessità di una rivoluzione si associa, infatti, ad una degenerazione della capacità del sistema politico di far fronte agli inputs procedenti dalla società. La domanda è stata formulata nella seguente maniera;

Alcuni ritengono che, per cambiare veramente le cose in Italia, ci vorrebbe una rivoluzione; altri pensano che occorra andare sulla strada delle riforme. Quale delle due posizioni condivide maggiormente?

Se il risultato – nel complesso – appare abbastanza equilibrato (con una tendenza favorevole ai rivoluzionari), non lo è nel dettaglio dei segmenti elettorali.

Sondaggi politici SWG: sovranisti rivoluzionari…

Come prevedibile, gli elettori dei partiti sovranisti (Lega Nord e Movimento 5 Stelle) sono maggiormente recettivi verso lo scenario rivoluzionario. Spicca – seppur di pochissimo rispetto all’elettorato salviniano – la popolazione grillina. Per il 71% dei votanti del M5S, la via giusta è la rivoluzione. Solo il 22% dello stesso segmento si esprime in favore della via riformista. Per l’elettorato della Lega Nord, il risultato è decisamente simile. 70% pro-rivoluzione, 27% pro-riforme (con appena un 3% di indecisi).

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… e moderati riformisti

Lo scenario cambia diametralmente quando ci muoviamo verso l’elettorato di centro e centro-destra. In particolare, gli elettori del partito di Renzi confidano nella via riformista nella stessa misura in cui i pentastellati confidano nella rivoluzione. Segue, con un po’ di distacco, l’elettorato forzista. In questo caso, il 60% dei berlusconiani vuole “andare sulla strada delle riforme”. Tuttavia, c’è un importante 33% (un elettore su tre) che preferirebbe la rivoluzione.

 

 

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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