Gioco d’azzardo, tra le regioni in testa la Lombardia, poi Lazio e Campania
Nel 2016 a dispetto di una crescita del PIL asfittica il settore del gioco d’azzardo ha mostrato ancora una volta di avere ancora una volta la capacità di sovra-performare l’andamento dell’economia.
+ 7% il giro d’affari del settore, che ha raggiunto i 95 miliardi, contro i circa 88 dell’anno prima.
Se poi ci riferiamo solo al gioco che viene effettuato online allora la crescita raggiunge il + 12%.
Non solamente quindi le classiche slot machines o le VLT (Video Lottey Terminal), che costituiscono più del 55% del giro d’affari, ma sempre più giochi virtuali da fare dai propri dispositivi.
Dispositivi che non sono solamente il computer di casa, ma anche tablet e smartphone da cui collegarsi a giochi online come http://www.vogliadivincere.it e altri simili su cui cimentarsi senza uscire dalla propria abitazione
Gioco d’azzardo, dove si gioca di più
Nel 2015 lo Stato ha ricavato un gettito di circa 8,7 miliardi dal settore del gioco d’azzardo, una cifra in aumento rispetto agli anni precedenti.
Ma chi e dove gioca di più?
In testa, come era facilmente immaginare, è la Lombardia tra le regioni. Qui il giro d’affari raggiunge e supera i 14 miliardi, mentre le altre seguono a molta distanza. La classifica è la seguente:
Lombardia,con 14 miliardi e 65 milioni
Lazio con 7 miliardi e 611 milioni.
Campania con 6 miliardi e 821 milioni
Emilia Romagna con 5 miliardi e 994 milioni
Veneto con 5 miliardi e 850 milioni
Piemonte con 5 miliardi e 60 milioni
Toscana con 4 miliardi e 566 milioni
Puglia con 4 miliardi e 74 milioni
Sicilia con 3 miliardi e 890 milioni
Liguria con 1 miliardo e 880 milioni
Abruzzo con 1 miliardo e 875 milioni
Marche con 1 miliardo e 818 milioni
Calabria con 1 miliardo e 651 milioni
Sardegna con 1 miliardo e 542 milioni
Friuli Venezia Giulia con 1 miliardo e 348 milioni
Trentino Alto Adige con 1 miliardo e 180 milioni
Basilicata con 486 milioni
Molise, 352 milioni
Valle d’Aosta, 132 milioni
Nel totale non vi è il giro d’affari di alcuni giochi a distanza per cui non è stato possibile determinare la provenienza delle giocate
Viene rispecchiata in un certo senso la classifica per abitanti di queste stesse regioni, tranne forse nel caso della Sicilia, che pare avere una percentuale di giocatori inferiore a quella di regioni con un numero simile di abitanti come Lazio e Campania, o anzi più basso, come la Puglia o la Toscana.
Dal punto di vista demografico Nomisma ha realizzato una ricerca sugli studenti delle scuole superiori e ha scoperto che il 49% ha giocato almeno una volta.
E’ una percentuale che sale al Centro, 54%, e al Sud, al 53%.
La maggioranza relativa, il 35%, prova il gratta e vinci, il 23% invece le scommesse sportive in agenzia, seguite da quelle sempre sportive, ma online, il 13%. Poi ancora Totip, Totocalcio, Totogol (12%). Nel corso del tempo i giochi più tradizionali hanno perso appeal a favore di quelli sportivi oppure soprattutto online.
Solo il 17% degli studenti gioca tutte le settimane, e per il 72% dei giovanissimi la spesa non supera le 3€ ogni sette giorni.
Si tratta comunque per la maggioranza di maschi, il 59% di loro gioca, contro il 38% delle ragazze, e di studenti degli istituti tecnici e professionali, 58% e 52%.
Non stupisce poi che giochi il 64% di coloro che vivono in una famiglia di giocatori