Sondaggi politici SWG: attacchi hacker nuova forma di terrorismo?
Sondaggi politici SWG: attacchi hacker sono nuova forma di terrorismo
L’ultimo dossier settimanale di SWG ci parla della paura, dei timori e dei comportamenti legati all’hacking. Negli ultimi giorni si è diffuso a scala globale il virus denominato “Wannacry”. Ben 150 Paesi sono stati colpiti quasi in contemporanea. Non solo sono stati infettati i dispositivi elettronici di centinaia di migliaia di privati: anche connessioni articolate di banche e ospedali sono state colpite. Proprio l’attacco ai server di alcuni ospedali ha rallentato drasticamente il ritmo di lavoro degli stessi. La forza e virulenza di questi attacchi informatici ha scatenato il panico. E così, SWG ci propone un sondaggio a partire dagli eventi più recenti legati all’attacco hacker più esteso della storia.
In primis, si chiede di definire cosa siano gli attacchi hacker. Dopo averli definiti, si chiede circa i possibili danni che questi potrebbero provocare. Analizziamo i risultati di questa prima parte del dossier di SWG.
Sondaggi politici SWG: hacking come nuova forma di terrorismo
La prima domanda è la seguente;
Come definirebbe gli attacchi hacker?
Con possibilità di solo una risposta. La più frequente per distacco è quella che vuole l’hackeraggio come una nuova forma di terrorismo. Il 39% del campione propende per questa ipotesi. Segue, decisamente staccato ma ben al di sopra delle altre opzioni, quella che vede gli hacker come “i ladri del nuovo secolo”. Rapine, furti virtuali meno violenti ma decisamente efficaci. In terza posizione troviamo una risposta decisamente interessante che può richiamare alle teorie del complotto. Un 13% del campione assicura che gli attacchi hacker siano perpetrati dalle stesse compagnie di cyber security per poter vendere i propri antivirus. Ovvero, creare il veleno per poter vendere l’antidoto. Chiudono la classifica di definizioni degli attacchi hacker, l’altra risposta complottista: che siano iniziative orchestrate dai servizi segreti. Il 9% sostiene questa opzione. Infine, un 6% li definisce semplicemente come ragazzate molto pericolose. Un 10% non sa o evita di rispondere.
Sondaggi politici SWG: timore per blocco degli ospedali e dei centri di economia e finanza
Circa i danni temuti dal campione intervistato, una buona parte si preoccupa maggiormente per i possibili stop degli ospedali (fenomeno già accaduto in Inghilterra per il virus #wannacry). Il 31% la sceglie come massima preoccupazione.
A seguire, troviamo tre risposte quasi appaiate e che hanno a che vedere con l’economia e la finanza. Il 18% teme che gli attacchi blocchino banche e liquidità; un 17%, che questi possano danneggiare le centrali elettriche e fermare il Paese; un 14% si preoccupa, in via generale, del blocco per l’economia. Decisamente staccata, con appena un 5%, troviamo la paura al tilt per il sistema di telefonia. Un 8% crede che nessuna delle risposte anteriori possa considerarsi come il “male maggiore” o più temuto. Infine, un 7% non sa o non risponde.
Nota metodologica: in immagine.