Sondaggi SWG, pericolo hacker: Ecco come cambiano le abitudini in rete
Nell’ultimo dossier di SWG si parla del pericolo hacker, degli attacchi informatici e di cyber-sicurezza. Un sondaggio amplio e ricco di spunti che permette di comprendere la percezione che sia ha degli hacker; la definizione degli attacchi e la loro natura; i rischi maggiori derivati dagli attacchi hacker e altro ancora. In questo articolo, ci concentriamo sulla percezione dei pericoli personali e sulle misure adottate dai naviganti della rete per evitare attacchi informatici.
Sondaggi SWG, pericolo hacker: massima attenzione rivolta ai social network
La prima domanda verte sulle misure adottate per limitare i rischi degli attacchi da parte di hacker. La domanda è la seguente;
Come ha modificato le sue abitudini?
Rivolta unicamente a coloro che hanno affermato di aver cambiato le proprie abitudini in rete. Una domanda in cui era possibile marcare più risposte.In testa, nelle prime due posizioni, troviamo dei cambi comportamentali legati ai social network. La più frequente è quella di porre “più attenzione a non mettere dati personali sui social”. Il 40% del campione che ammette di aver cambiato le proprie abitudini, ha modificato il suo atteggiamento in questa vertente. Segue, con il 32%, la “maggior attenzione a quello che si posta (= pubblica)”. Segue, praticamente appaiato, il minor utilizzo dell’internet banking. Questa risposta raccoglie il 31% delle preferenze da parte del segmento di campione.
Sondaggi SWG, attacchi hacker: timori principali sono il furto di identità e perdita economica
Da parte di coloro che affermano di temere gli attacchi hacker, quasi uno su due afferma di temere un “furto d’identità”. Il 48% marca questa risposta. Un timore che si accompagna alle misure prese dagli utenti che confermano di aver cambiato le proprie abitudini.
In seconda e terza posizione troviamo il possibile danno economico derivato dall’attacco hacker. Il 40% ha paura di perdere i propri soldi; un altro 34%, di vedersi bloccato il conto in banca e le carte di credito. Queste risposte “fanno il paio” con il minor utilizzo dell’internet banking. Infine, uno su tre del segmento che afferma di temere gli attacchi hacker, ha paura di perdere i propri dati.
Nota metodologica: in immagine