Riforme: iniziato l’incontro tra PD-M5S, presente anche Renzi

incontro pd-m5s

Vertice PdM5s. È previsto per oggi pomeriggio alle 14.30, alla Camera dei Deputati, l’incontro fra i pentastellati e i democratici. Un appuntamento voluto dagli stessi grillini, dopo l’inaspettata apertura di Grillo al “dialogo”, arrivata direttamente dalle pagine del suo blog più di dieci giorni fa. “Renzi batta un colpo, il Movimento 5 stelle risponderà” aveva ribadito il leader cinquestelle. All’incontro presente anche il premier Renzi.  Inoltre a sedersi al tavolo per discutere di riforme, revisione del titolo V, riconversione del Senato e legge elettorale saranno le rispettive delegazioni, composte da uomini di fiducia e fedelissimi dei due leader. Per il Partito Democratico attesi i vice segretari Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini con i capigruppo alla Camera e al Senato Roberto Speranza e Luigi Zanda. Per il Movimento Cinque Stelle ci sarà, invece, il vice presidente alla Camera Luigi Di Maio, i due capigruppo Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarella, oltre a Danilo Toninelli.

Al centro del colloquio la bozza di riforma della legge elettorale. Forte della legittimazione popolare delle elezioni dello scorso 25 Maggio e della solidità del patto con Berlusconi, Renzi avrà sicuramente ordinato ai suoi di non concedere nulla. Del resto, il segretario dem era stato chiaro: “Il Pd sulle riforme è pronto a discutere con tutti. Io credo che l’accordo che abbiamo siglato regga. Ma se la Lega e Grillo vogliono sedersi intorno ad un tavolo sono i benvenuti” aveva spiegato Renzi, avanzando la proposta di un’eventuale diretta streaming, anticipando di fatto le richieste del Movimento all’epoca dell”incontro per la formazione del governo non più di sei mesi fa: “Questa volta, magari, lo streaming lo chiediamo noi” aveva annunciato il premier.

Democratici e pentastellati arrivano al faccia a faccia praticamente divisi su tutto: se su Palazzo Madama e  sulla riforma delle autonomie locali il Pd ha già incassato il benestare di Forza Italia e Lega per un senato delle autonomie ad elezione indiretta, nonostante le polemiche sollevate nelle ultime ore sull’emendamento che di fatto reintroduce l’immunità, i cinquestelle optano sostanzialmente per lasciare il Senato così come è. L’unico terreno di confronto sembra essere la legge elettorale, su cui i grillini hanno riposto le maggiori aspettative. Del resto il M5S ha presentato un proprio disegno di legge che si ispira, in gran parte, al sistema spagnolo e prevede una “geometria variabile” a seconda della grandezza delle circoscrizioni elettorali che si intende adottare. Qualora il Pd dovesse propendere per un’apertura (cosa molto improbabile) si dovrebbero fare i conti con l’ostacolo procedurale  dell’Italicum gia’ approvato in prima lettura: per abolirlo dovrebbero essere d’accordo tutti quelli che lo hanno votato, Forza Italia compresa. C’e’ da segnalare, poi, che la legge elettorale presentata dai grillini presuppone il mantenimento in vita di quel bicameralismo perfetto che Renzi è intenzionato a destituire. Troppi pochi punti di contatto e troppe incomprensioni fra Pd e M5S per sperare in una buona riuscita dell’incontro. Una vigilia altrettanto infuocata, con gli attacchi sessisti al ministro dem Maria Elena Boschi sulla pagina Faceboook di Beppe  Grillo, che hanno contribuito ad avvelenare non poco il clima.

Carmela Adinolfi