Riforma PA, via libera del Capo dello Stato. Nuove norme su crescita e sviluppo
Il pacchetto “misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa” da oggi è legge. Al provvedimento che, di fatto, cambia l’assetto della pubblica amministrazione, pubblicato a mezzanotte in Gazzetta Ufficiale, si affianca anche il dl con le misure su agricoltura, ambiente e competitività per le imprese, varato dal governo lo scorso 13 Giugno.
La firma del Capo dello Stato è arrivata ieri, in tarda serata, dopo le rassicurazioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi. Così come suggerito dal Colle, il provvedimento è stato spacchettato in due decreti: uno per le misure più urgenti e meno problematiche come l’affidamento dei poteri all’Anac del presidente Cantone, per l’affaire Expo e Mose, e l’altro sulla competitività, la crescita e lo sviluppo. Sul testo, composto in totale da 53 articoli, tanti erano stati i dubbi sollevati dal Quirinale nei giorni scorsi. Napolitano aveva rispedito al mittente la prima bozza di decreto-omnibus varata dall’esecutivo Renzi. Secondo indiscrezioni, grande sarebbe stata l’irritazione da parte capo dello Stato, con la richiesta formale di ricevere il provvedimento completo e definitivo, dopo tutta una serie di bozze e testi incompleti inviati addirittura via email.
Alla luce della firma, però, sembra ormai essere stato superato l’impasse tra il Colle e Palazzo Chigi. Diverse le norme che da oggi disciplinano la pubblica amministrazione. Sicuro, ad esempio, lo stop al “trattenimento in servizio“, che consentiva di rimanere in servizio raggiunta l’eta della pensione. Eccezion fatta per due categorie: per i magistrati, per i quali la “finestra” per arrivare allo stop resta al 31 dicembre 2015, e i militari, che sono esclusi dal provvedimento. Nelle previsioni dell’esecutivo, tale abolizione della misura dovrebbe garantire l’ingresso nella PA di oltre 15mila giovani. Stop anche ai distacchi e ai permessi sindacali per tutte le sigle sindacali: il dimezzamento scatterà dal primo settembre e non più dal primo agosto, come inizialmente previsto. Confermato, invece, il turn over per i dipendenti pubblici: il limite per le amministrazioni centrali, calcolato sulla spesa complessiva e non sul personale, resta al 20% per il 2014, mentre arriverà al 40% nel 2015 e al 60% nel 2016, fino ad attestarsi intorno all’80% nell 2017. Introdotta anche la mobilità obbligatoria fino a 50 chilometri.
Taglio del 75% della percentuale per spese legali, con un valore intorno al 10% per gli avvocati dello Stato. Ridotti della metà i cosiddetti “diritti camerali” , importi che le imprese pagano alle Camere di Commercio di appartenenza. Sferzata del 10% al costo delle bollette energetiche per le aziende.
Capitolo importante del provvedimento è quello che assegna poteri straordinari all’Autorità anticorruzione, guidata dall’ex magistrato anticamorra, Raffaele Cantone. L’authority, oltre avrà potere di vigilanza, avrà anche la facoltà, in presenza di notizie di reato o arresti, di proporre al prefetto di “ordinare la rinnovazione degli organi sociali e ove l’impresa non si adegui di provvedere alla straordinaria e temporanea gestione dell’impresa appaltatrice limitatamente alla completa esecuzione dell’appalto oggetto del procedimento penale” oppure, si legge nel testo, “di provvedere direttamente alla straordinaria e temporanea gestione dell’impresa appaltatrice limitatamente alla completa esecuzione del contratto di appalto oggetto del procedimento penale”. L’impresa avrà 30 giorni, dieci nei casi più gravi, per procedere a rinnovare gli organi sociali.
Carmela Adinolfi