LGTB, mappe: omosessualità socialmente accettata in Europa, meno in Asia
Nella seguente mappa vi proponiamo il dato sul livello di accettazione dell’omosessualità nel mondo, Paese per Paese. Nella mappa, in termini percentuali, è indicata la frequenza della risposta negativa: il “non accettabile”.
I dati sono estratti dalla “Global Views on Morality” del PEW Research Center. La ricerca si è svolta nel 2013 e ha coinvolto oltre 40.000 persone di 40 Paesi diversi. Il PEW Research Center ha posto sotto esame delle condizioni sociali, disposizioni et similia che siano ancora controversi. Non solo si parla dell’accettazione dell’omosessualità, ma anche delle relazioni extraconiugali, o del diritto all’aborto. Tuttavia, in questa mappa ci concentriamo sull’accettazione del collettivo LGTB.
LGTB, mappe: massima accettazione in Spagna. Al minimo in Ghana ed Egitto
Il Paese con il maggior grado di accettazione sociale verso il collettivo LGTB è la vicina Spagna. Non è un caso che Madrid sia stata definita come una delle capitali gay del mondo. Tra l’altro, quest’anno, Madrid celebra i 40 anni di gay pride, denominate le “feste dell’orgoglio”. La gran maggioranza dei Paesi dove l’omosessualità è prevalentemente accettata si trova in Europa. Gli stessi italiani si dimostrano aperti ai gay e solo un 19% continua a considerarli socialmente non accettabili. Rispetto alla media dei 40 Paesi – un 59% di non accettazione – l’Italia dimostra un grado di tolleranza decisamente alto.
Dall’altra parte, il Ghana – ex colonia inglese e con un impianto istituzionale “europeo” – è il Paese più intollerante tra i 40 rilevati. Ben il 98% degli intervistati considera l’omosessualità non accettabile. Seguono Giordania ed Egitto, entrambe con il 95%.
LGTB, mappe: i BRICS non inclini all’accettazione dell’omosessualità
Per i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) l’accettazione dell’omosessualità è ancora un tabù. Tra i cittadini dei 5 Paesi menzionati, i più reticenti sono i russi. Per il 72% di loro, l’omosessualità non è accettata. Seguono – nell’ordine – India, Sud Africa e Cina. La percentuale di disapprovazione supera il 60% in tutti e tre i casi. Chiude il Brasile che, pur restando sotto la media dei 40 Paesi scelti per l’indagine, continua a presentare una certa rigidità. Il 39% dei brasiliani non considera accettabile l’omosessualità. Un risultato simile viene ottenuto dagli Stati Uniti, che toccano il 37%.
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