Elezioni Regno Unito 2017: gli ultimi sondaggi elettorali prima del voto
Nella giornata di giovedì 8 giugno gli elettori del Regno Unito sono chiamati ad eleggere il nuovo Parlamento, dopo la decisione del premier Theresa May di chiudere anticipatamente la legislatura per provare a conquistare una maggioranza più solida, in grado di affrontare al meglio tutto il processo legato alla Brexit. Ecco quale è la situazione, stando agli ultimi sondaggi elettorali pubblicati prima dell’apertura delle urne.
Prima di dare un’occhiata ai dati, è però utile effettuare una premessa. Il dato più importante da monitorare riguarda le proiezioni relative ai seggi in palio. Questo perché la forte disproporzionalità generata dal sistema elettorale britannico rende erroneo concentrare l’attenzione unicamente – o prioritariamente – sulle intenzioni di voto, soprattutto relative al piano nazionale.
Elezioni Regno Unito 2017: gli ultimi sondaggi elettorali prima del voto
Il punto centrale è dunque uno solo: riusciranno i Tories di Theresa May a mantenere la maggioranza assoluta nella House of Commons, ovvero la Camera bassa britannica? La risposta sembra affermativa, stando alla panoramica presentata dalle ultime rilevazioni e modelli realizzati dai diversi sondaggisti ed analisti britannici.
Ad esclusione di YouGov, tutte le previsioni prefigurano un miglioramento della performance dei Conservatori rispetto al già ottimo risultato del 2015. I Tories potrebbero guadagnare da un minimo di 9 seggi ad un massimo di addirittura 45. Al contrario, i Laburisti potrebbero fare persino peggio del 2015, quando centrarono il peggior risultato dal ’92 ad oggi.
Un leggero calo potrebbe interessare il Partito Nazionale Scozzese (SNP), che 2 anni orsono riuscì a centrare l’impresa di conquistare ben 56 dei 59 seggi in palio in Scozia. Prosegue invece il momento difficile dei Libdem che, nonostante il cambio di leadership, non andrebbero oltre una decina di seggi, risultato simile al 2015.
Quasi certamente fuori dal parlamento resteranno gli indipendentisti dell’UKIP, considerati in netto calo. Ma non c’è da stupirsi. D’altronde il partito di Nigel Farage è una delle formazioni tradizionalmente tra le più danneggiate dal sistema elettorale britannico. Basti pensare che nel 2015 conquistarono un solo deputato pur raccogliendo oltre il 13% dei consensi sul piano nazionale.
Elezioni Regno Unito 2017: gli ultimi sondaggi elettorali e l’incognita YouGov
Le uniche previsioni al momento in grado di impensierire la premier May sono quelle effettuate da YouGov. Che rileva un distacco tra Tories e Labour ridotto a non più di 4 punti percentuali. Ma soprattutto, valuta i Conservatori ben al di sotto di quota 326, il numero di seggi necessario per ottenere la maggioranza assoluta a Westminster.
Ma secondo YouGov, i problemi per May non finirebbero qui. Infatti, non solo i Tories non sarebbero in grado di ottenere la maggioranza, ma addirittura rischierebbero di finire all’opposizione. La somma dei voti raccolti da Laburisti ed SNP equivarrebbe ad un bottino di 312 seggi. Ovvero, ben 6 in più di quelli accreditati al partito della May. E potrebbero diventare 324 – cioè appena 2 in meno della maggioranza assoluta – con l’ulteriore sostegno dei LibDem, che su temi cruciali come l’UE sembra sicuramente più vicino al Labour che ai Tories.
Ma una tale alleanza è davvero possibile? Sembra di sì, stando alle parole di Nicola Sturgeon, leader del SNP. Che ha aperto all’ipotesi di appoggio esterno ad un eventuale esecutivo di minoranza guidato dal leader laburista Jeremy Corbyn. Uno scenario molto improbabile ma sicuramente non meno sorprendente di quello che un anno fa sancì la Brexit.