Sondaggi elettorali: con Italicum corretto possibile governo M5S-Lega
Naufragato il patto a quattro sulla legge elettorale anche il voto si allontana. Non più autunno del 2017 ma scadenza naturale della legislatura prevista nel 2018. E questo con buona pace del 50% degli italiani che vorrebbe andare a votare al più presto. Un dato quest’ultimo che viene fuori dal sondaggio Ipsos pubblicato sabato sul Corriere della Sera.
La rilevazione condotta dall’Istituto guidato da Nando Pagnoncelli ha rilevato anche lo stato di salute dei partiti il giorno prima delle comunali di domenica. Il M5S con il 30,6% rimane prima forza davanti al Pd.
I dem sono in lenta risalita e si attestano al 29,3%. Le formazioni a sinistra del Pd sono tutte sotto la soglia del 3% con Mdp e Si appaiate al 2,7%. Nel centrodestra Forza Italia con il 13,5% sopravanza di poco più di un punto percentuale la Lega al 12,4%. Buono anche il risultato di Fratelli d’Italia con il 4,8%. Nell’area di centro Alternativa Popolare continua a scendere: ora è al 2,1%.
Ipsos ha effettuato anche una simulazione sull’attribuzione dei seggi alla Camera prendendo in esame tre scenari. Il primo prevede la corsa al voto con il sistema tedesco con sbarramento al 5%. In questo caso solo Lega, Pd, M5S e FI entrerebbero in Parlamento. Nessuna coalizione (Pd-FI o M5S-Lega) darebbe una maggioranza in grado di governare.
Sondaggi elettorali: governissimo M5S-Lega?
Diversa è invece la situazione se si votasse con un Italicum corretto con sbarramento al 3%. Qui una maggioranza di governo esisterebbe e vedrebbe coinvolti con 331 seggi totali, M5S, Lega e Fratelli d’Italia.
Maggioranza, quest’ultima, che non potrebbe nascere se alle elezioni si presentasse un listone unico di centrosinistra. L’insieme di Mdp, Sinistra Italiana e Campo Progressista di Pisapia, ruberebbe voti a Pd, M5S e Lega e raccoglierebbe 34 seggi. Quanto basta per scompigliare le carte e rendere più difficile la nascita di un governo di maggioranza.
Un soggetto politico di sinistra infatti non entrerebbe mai in un governo di coalizione a guida Pd-FI e nemmeno in uno con tandem M5S-Lega.
La situazione rimane quindi incerta nonostante le elezioni comunali di ieri abbiano riportato in auge il tanto bistrattato bipolarismo con il flop dei Cinque Stelle. Ma come dice Massimo Franco nella sua analisi sul Corriere, quello di ieri è solo un test locale. Il risultato va preso con le pinze. Già altre volte il M5S è stato dato per finito e poi…