Elezioni Comunali Pd: Renzi preoccupato, ballottaggi a rischio
“Buoni i dati delle amministrative. Adesso avanti per i ballottaggi. In bocca al lupo ai sindaci già eletti”. Così, ieri sera, Matteo Renzi ha commentato i risultati delle elezioni comunali. E lo fa dal suo profilo Facebook. “Il giorno dopo delle elezioni solitamente si fanno tante analisi, chiacchiere e discussioni, come è persino naturale” scriveva il segretario dem. “Noi oggi abbiamo fatto una scelta diversa. Con il presidente del Lazio Nicola Zingaretti abbiamo preso una macchina e siamo saliti a Accumoli e Amatrice per fare il punto sui cantieri. Senza dirlo ai giornali, senza dirlo a nessuno”. E conclude: “In questi luoghi bisogna andare il giorno dopo delle elezioni, non in campagna elettorale. E continuare a lavorare, passo dopo passo, perché la vita riparta davvero. Avanti, insieme”.
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Elezioni Comunali Pd: Ballottaggi a rischio
Atteggiamento renziano in linea a quello tenuto dagli altri esponenti del Partito Democratico. Poca enfasi sui risultati della prima tornata delle comunali. Molta, invece, sui ballottaggi di domenica 25 giugno. “Il rischio che i ballottaggi vadano male c’è tutto” commentano i democratici. “Le valutazioni si fanno alla fine” concludono. Ovviamente, il flop del Movimento 5 Stelle è una bella soddisfazione. Fuori dai comuni capoluogo al voto domenica scorsa, sia al primo che al secondo turno. Su 106 ballottaggi dei comuni superiori, il M5S parteciperà solo a 10.
Molta cautela, dunque, nel Partito Democratico. Tutta giustificata. Per quanto riguarda i comuni capoluogo, 22 saranno coinvolti nei ballottaggi. Di questi, 16 vedono in testa il centrodestra. Anche allargando lo spettro, coinvolgendo i comuni superiori – oltre a quelli capoluogo – il risultato rimane lo stesso. Il centrosinistra è, su 75 ballottaggi ai quali parteciperanno i propri candidati, in testa in 38. Il centrodestra, invece, su 70 è avanti in 43.
Elezioni Comunali Pd: il centrodestra, unito, torna ad essere competitivo
Cautela giustificata anche da ‘una storia già vissuta che insegna’. In queste elezioni amministrative il centrodestra si presenta unito. Il centrosinistra, invece, diviso. Le tensioni e le scissioni in seno al Pd si sono ripercosse sulle candidature delle amministrative 2017. E si sa. Le elezioni della Seconda Repubblica, a tutti i livelli, hanno mostrato che la divisione del centrosinistra è condizione necessaria, anche se non sufficiente, alla sconfitta dello stesso. A rendere più ‘cupe’ le previsioni, un centrodestra unito, che torna competitivo. E, almeno in questa tornata elettorale, porta alla riconferma di una competizione bipolare vecchio stampo.
Tornando ai risultati, tra i comuni coinvolti nei ballottaggi, molte le roccaforti ‘rosse’. E lì, come in altre parti d’Italia, la tendenza di elettori di destra e cinquestelle a coalizzarsi contro il Partito Democratico può replicare l’effetto Roma e Torino dello scorso anno.
Comunque vadano i ballottaggi, il corteggiamento dem a Giuliano Pisapia, nei prossimi mesi, diventerà sempre più serrato. Ricompattare il centrosinistra, infatti, è l’unica via percorribile dalle forze politiche che lo compongono per renderlo alternativa credibile alle prossime elezioni politiche. Lo dimostra la storia elettorale dal ’94 ad oggi. E, in attesa del 25 giugno, lo ribadiscono le amministrative di domenica.
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