Pensioni novità precoci: Ape e Quota 41, incognita domande
Riforma pensioni incentrata sui precoci, Ape e Quota 41 potranno essere richiesti dopo la pubblicazione dei decreti attuativi. Come anticipato da Termometro Politico domani i provvedimenti saranno salvo sorprese in Gazzetta Ufficiale e si aprirà la fase delle domande. C’è tempo fino al 15 luglio per inviare la prima istanza all’Inps e i giorni sono davvero pochi. I lavoratori quindi dovranno ricostruire lo storico contributivo e capire se in possesso dei requisiti per godere di una delle due uscite.
Pensioni novità precoci: decreti Ape e Quota 41 in Gazzetta
L’ultimo passo prima del via libera è l’approvazione della manovra correttiva straordinaria. La misura è servita a rettificare parte delle risorse contenute nella legge di bilancio 2017. Successivamente le due misure volte alla flessibilità in uscita potranno finalmente divenire operative. tra oggi e domani, al massimo venerdì si dovrebbe concludere la querelle. Rimane sempre vivo il problema dei tempi risicati, la scadenza potrebbe non bastare. In tal caso si renderebbe necessaria una proroga per non vanificare il lungo iter che i DPCM hanno dovuto subire.
Pensioni novità precoci: domande in due fasi
Come detto la prima fase della domanda scade a metà luglio, ma non è tutto. Una volta che l’Inps avrà inviato il riscontro sull’effettiva consistenza dei requisiti occorrerà produrre un’altra istanza. Infatti in seconda chiamata i precoci dovranno presentare nuovi documenti per accedere ad Ape e Quota 41. Secondo le regole, l’Inps dovrà inviare riscontro entro scadenze stabilite con la prima istanza. Nel caso in cui venga recapitata la domanda entro luglio, termine ultimo il 15 ottobre. Diversamente dopo l’estate le accettazioni dei requisiti scatteranno direttamente a luglio 2018.
Pensioni ultime notizie: coperture non per tutti
Il Ministero ha chiarito che l’erogazione della pensione anticipata terminerà con l’eventuale esaurimento dei fondi stanziati. Se ciò dovesse avvenire i pensionati verrebbero classificati in base alla data d’invio domanda. Gli altri resterebbero fuori dall’uscita agevolata per almeno un altro anno. Inoltre i comitati a difesa dei Quota 41 fanno notare che la misura così come strutturata permetterebbe l’uscita solo al 20% dei soggetti.
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