Reddito di inclusione 2017: novità domanda, stop Asdi e Sia
Il decreto approvato venerdì in Consiglio dei Ministri traccia la roadmap per richiedere l’accesso al Reddito di inclusione (REI). Il provvedimento scandisce l’iter da seguire per fare la domanda di sussidio, che consiste nel ricevere fino a 485 mensili, e ricevere la risposta.
Reddito di inclusione 2017: Il processo di accertamento
E’ stato stabilito che la richiesta va presentata presso un desk ad hoc. Il desk prenderà il nome di “punti per l’accesso al Rei”. I desk devono ancora essere identificati sul territorio italiano. A prendere in carico la domanda sarà quindi il Comune che verificherà i requisiti salvo poi inviarli all’Inps entro 10 giorni lavorativi.
La palla passa quindi poi all’Istituto di Previdenza che entro i successivi cinque giorni verifica il possesso dei requisiti. In caso i esito positivo, riconosce il beneficio, che sarà erogato mensilmente attraverso una Carta di pagamento elettronica (Carta Rei). Una sorta di prepagata. La Carta potrà essere usata, per metà dell’importo, anche per fare prelievi di contanti. Una novità visto che finora l’uso era vincolato sempre ad acquisti nei supermercati, nelle farmacie o alle poste.
La prima fase partirà nel 2018, o meglio le domande potranno essere fatte a partire da dicembre 2017, questa almeno è l’intenzione. Nel frattempo c’è il Sia, il Sostegno all’inclusione, una misura ponte, di accompagnamento al Rei.
Per ora il nuovo strumento sarà finanziato con 2 miliardi di euro annui, diretto potenzialmente a 500 mila famiglie per un aiuto massimo di 485 euro mensili. Ma lo stesso decreto suggerisce la strada per incrementare risorse e beneficiari, potendo allargare i requisiti senza passare per una legge ma direttamente con un decreto della presidenza del consiglio (dpcm). Una strada più veloce che, se ci sono i fondi, porterebbe verso Piani povertà sempre più inclusivi.
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