Elezioni Francia e Gran Bretagna, le enormi sproporzioni tra seggi e voti
Elezioni Francia e Gran Bretagna, le enormi sproporzioni tra seggi e voti
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Le elezioni francesi, essendo a doppio turno, vedranno gli esiti finali questa domenica. Quando gli elettori transalpini sceglieranno il vincitore delle sfide doppie o triple in ogni collegio. Sarà in ogni caso un trionfo per En marche, il nuovo partito di Macron, che otterrà una proporzione di seggi totalmente slegata dalla percentuale avute.
Questi i risultati del primo turno:
A En Marche va aggiunto Mouvement Democrate, Modem, la formazione centrista di Bayrou già esistente e alleata di Macron. In totale la percentuale ottenuta è stata quella del 32,33%.
Ebbene con i 32,33% probabilmente la formazione avrà tra 400 e 440 seggi su 577, ovvero tra il 69% e il 76%.
Il Front national al contrario con il 13,2% avrebbe solo 2-5 seggi, il 0,3-0,9% del totale. La destra moderata dei Repubblicani e gli alleati con il 21,56% avrebbero il 16-23% dei seggi, l’unico caso di parziale equilibrio. Che non si ritrova invece per la France Insoumise e i comunisti che con il 13,74% arriverebbero al 2,2-4%. E per i socialisti che con il 13,34% non andrebbero oltre il 2,6-4,3%.
Ci sono sempre state disproporzionalità nelle elezioni francesi, più o meno grandi, ma tranne che nel 1993 non si era mai arrivati a questi livelli.
Di fatto erano due le formazioni principali. Quelle raccolte intorno ai gollisti e ai socialisti, accadeva che chi aveva il 40% poi ottenesse il 55% dei seggi. Ed era solo il Front National a rimetterci, con 0 o 1 seggio e una percentuale tra il 10%, il 15%, il 17%.
En Marche ponendosi al centro invece si trova in una posizione particolare. Quando è a ballottaggio con la sinistra è votata da elettori di destra. Viceversa in una sfida con la destra sarà scelto dagli elettori di sinistra. Gli basta arrivare in testa, come nella gran parte dei casi, anche solo con poco più del 30% per conquistare il 70% dei seggi.
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Elezioni Francia, Oltralpe gli elettori vogliono il proporzionale
E’ una situazione questa che ai francesi non piace. Secondo un sondaggio BVA il 71% è favorevole a un ritorno del proporzionale. In particolare gli elettori di France Insoumise e del Front National.
E la maggioranza è anche contraria a un turno unico in cui passa il primo classificato
Non a caso lo stesso Macron ha proposto una dose di proporzionale tra il 15% e il 25%. Vedremo se dopo il trionfo delle legislative confermerà le intenzioni
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Elezioni Francia e Gran Bretagna, anche nel Regno Unito disproporzionalità as usual
Nel Regno Unito la disproporzionalità nella distribuzione dei seggi è storia vecchia.
Da sempre, in particolare da quando la gara non è più a due ma a tre o a quattro l’argomento ritorna ciclicamente.
Un referendum per mutare il sistema uninominale è fallito, ma chi si batte per una riforma elettorale non si dà per vinto. E probabilmente ci riproverà tra qualche anno.
Qui possiamo vedere la differenza tra i voti ottenuto e i seggi vinti alle elezioni dell’8 giugno.
Di fatto secondo i calcoli fatti:
I Conservatori hanno avuto un seggio ogni 42.988 voti
Ai laburisti ce ne sono voluti 49.141
Agli unionisti del DUP ne sono bastati solo 29.231
I Libdem hanno eletto un deputato ogni 197647
I Verdi con 525.371 seggi hanno avuto un solo seggio
Di seguito vediamo il grado di disproporzionalità, come l’indice Ghallagher. Che misura la differenza tra percentuale di voti e di seggi, elevata a quadrato. Più è alta più l’elezione è distorta dal punto di vista della rappresentanza.
Il 2017 è andato meglio del 2015, ma rimane un buon livello di sproporzionalità.
Mai però come in Francia, che questa volta pare avere abbattuto ogni record
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