Pensioni precoci notizie: decreti attuativi e Ape, polemica Damiano-Renzi
Al centro della riforma pensioni i precoci con le notizie direttamente dai piani alti della politica. Le ultime novità su Ape social e decreti attuativi arrivano dalla polemica a distanza nata tra Cesare Damiano e Matteo Renzi. Il segretario del Pd ha esternato la sua soddisfazione per il gran numero di domande pervenute, prendendosi buona parte dei meriti. Dal canto suo, il presidente della commissione lavoro ci tiene a rivendicare i risultati ottenuti senza l’iniziale appoggio del governo.
Pensioni precoci notizie: decreti attuativi, Renzi gioisce
Nel corso della e-news Renzi è tornato a parlare di Ape e decreti attuativi. In un primo momento tutti avevano temuto che i provvedimenti entrati in vigore fossero solamente parole. ‘Non funzionerà mai’ affermarono alcuni esperti e le proteste furono intense. Invece i fatti hanno confermato la volontà del governo di assicurare la pensione anticipata. Con l’arrivo dell’anticipo volontario il numero di domande crescerà a dismisura, conclude Renzi.
Pensioni precoci notizie: Ape, Damiano non ci sta
Cesare Damiano non ha accolto con particolare favore le parole di Matteo Renzi. L’ex ministro ha dichiarato che il segretario rivendica legittimamente il lavoro dell’esecutivo. Per quanto riguarda la questione nel merito, però va ricordato che dal 2011 grazie al suo impegno i lavoratori precoci hanno avuto otto salvaguardie. Circa 170 mila soggetti sono usciti dal lavoro aggirando la Legge Fornero. Inoltre l’Ape è stata ideata nel 2013 con le proposte presentate al governo. In un primo momento l’esecutivo guidato da Renzi ha fatto orecchie da mercante, solo dopo si è impegnato seriamente.
Pensioni precoci notizie: Ape e Quota 41, risorse economiche
Palazzo Chigi all’inizio ha temuto la reazione dell’Unione Europea, ma dopo ha fatto le cose giuste. Alla fine dell’intervento l’ex sindacalista ha confermato la volontà di presentare una proposta di ampliamento delle risorse. Qualora si dovesse superare il tetto stabilito dal governo, resterebbero fuori molti precoci. La soluzione, assicura è aumentare lo stanziamento di fondi nella legge di bilancio annuale.
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