Sindacati: quanti lavoratori ne fanno parte nei paesi OCSE
Secondo un recente rapporto OCSE, nella maggior parte delle economie avanzate, l’appartenenza dei lavoratori ad organizzazioni sindacali è sempre più in calo. Nel 1985, il 30% dei lavoratori dei 35 paesi membri dell’Organizzazione per lo Sviluppo Economico era iscritto a un sindacato. La stessa percentuale oggi risulta essere scesa fino a toccare quota 17%. Un cambiamento radicale, insomma; causato, innanzitutto, dal declino del settore manifatturiero, dalle migliorie tecnologiche, dalle riforme politiche dell’epoca globalizzata.
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Sindacati: quanti lavoratori ne fanno parte nei paesi OCSE
Dall’ente internazionale si rileva come, attualmente, più o meno 80 milioni di lavoratori facciano parte di un sindacato considerando i propri membri nel complesso. Mentre sarebbero circa 155 milioni, stima relativa al 2015, quelli coperti da un contratto collettivo. Il 33% del totale, quando nel 1985 erano il 45%. Poi, certo, la situazione varia da paese a paese, come si vede dalla grafica di Statista. Per esempio, in Islanda la maggiore organizzazione sindacale conta tra i propri iscritti la metà di tutti gli impiegati. In generale, oltre il 90% dei lavoratori dell’isola appartiene a un sindacato. L’Italia, stando ai dati OCSE, è il quarto membro più “sindacalizzato”. Il 37,3% della forza lavoro del Belpaese è iscritto a un sindacato.
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