Meno Stato e più tagli. E’ questa la ricetta che la Corte dei Conti suggerisce al Governo Renzi. In una relazione, infatti, i magistrati contabili parlano delle varie problematicità italiane
Con la scusa della riforma della Pubblica Amministrazione che Matteo Renzi e Marianna Madia stanno costituendo, la Corte – prevista dagli articoli 100 e 103 della Costituzione – parla di Stato, nei suoi vari settori: sanità, economia, istruzione ed altro ancora. Enrica Laterza, Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo, discorre di spending review e, con l’occasione, di ristrutturazione del sistema. Anche per risolvere il problema corruzione: questa “può attecchire dovunque – afferma Salvatore Nottola, procuratore generale – : nessun organismo e nessuna istituzione possono ritenersene indenni e nessuna istituzione che abbia competenze pubbliche può ritenersi scevra di responsabilità di fronte al suo dilagare”. Il caso Expo 2015 è “emblematico”: deroghe a norme e controlli, “smantellati in virtù dell’urgenza, che hanno di fatto favorito la corruzione”.
Laterza torna sulla relazione della Corte dei Conti circa la PA: “un ridisegno, quindi, frutto di una forte volontà politica e di un profilo ben definito di quello che deve essere il sistema pubblico dei prossimi decenni. Non si tratta solo di eliminare gli sprechi e di riorganizzare le modalità di produzione e di accesso ai servizi. Occorre affrontare direttamente il tema della sostenibilità futura di un sistema di prestazioni di servizi alla collettività (dalla salute e l’istruzione alle imprese e all’ambiente) originariamente concepito in un contesto economico, sociale e demografico più favorevole”. Praticamente il suggerimento è quello di “ripensare l’organizzazione stessa delle funzioni pubbliche, attraverso l’effettiva attivazione di estesi meccanismi di mobilità e il concreto approntamento di moderni sistemi di incentivazione della produttività”. Ed attraverso la riorganizzazione si potrà ridistribuire più equamente il carico tributario. Un’operazione possibile grazie ad un “recupero di gettito: da evasione, erosione, da mancata riscossione”. Perché anche l’evasione, insieme alla corruzione e all’economia mafiosa sono i veri cancri del paese.
Daniele Errera