Eutanasia Francia: assolto il Dottor Bonnemaison

Pubblicato il 26 Giugno 2014 alle 14:29 Autore: Guglielmo Sano

In Francia monta il caso del Dottor Nicolas Bonnemaison, il medico 53enne dell’ospedale di Bayonne, accusato di aver “provocato” la morte di sette suoi pazienti, malati in stato terminale. Bonnemaison è stato prosciolto dalla corte di Pau nel sud-ovest del paese. L’accusa gli aveva contestato un uso massiccio di sedativi e altri farmaci che, in seguito, avrebbe determinato la “dolce morte” dei suoi sette pazienti. I casi incriminati sono avvenuti tra il 2010 e il 2011. Per sua stessa ammissione, Bonnemaison, ha dichiarato di aver “avvelenato” i suoi pazienti affinché non soffrissero più.

L’avvocato dell’accusa, Marc Marieè, intendeva chiedere l’ergastolo per il medico ma avendo rilevato che “non può essere considerato un assassino nel senso comune del termine”, dopo undici giorni di dibattito processuale, alla fine si è limitato alla richiesta di 5 anni di reclusione, con possibile condizionale. Unica richiesta dell’accusa al giudice è stata quella di emettere una sentenza netta: “o bianco nero, o criminale o medico, non ci sono mezze misure”. Bonnemaison si è sempre proclamato innocente. Prima del verdetto di assoluzione ha dichiarato di aver “agito da medico fino all’ultimo, fa parte dei doveri del medico accompagnare i pazienti fino alla fine”.

francia bonnemaison

La Francia nell’attesa del pronunciamento della Corte si è divisa tra chi lo riteneva il “Dottor Morte” e chi, invece, sosteneva che Bonnemaison non fosse altro che un buon medico compassionevole e attento al dolore dei suoi pazienti. I giudici alla fine hanno ritenuto che agisse semplicemente in buona fede, dando ragione alla moglie del medico che intervenuta al dibattimento ha detto che il marito aveva semplicemente “accorciato l’agonia” dei suoi pazienti. Alla lettura della sentenza è seguito un lungo applauso. Bonnemaison verrà comunque radiato dall’ordine dei medici, decisione che diverrà effettiva dal primo di Luglio.

“Non è né un martire né un eroe – hanno dichiarato i legali del medico – questa decisione è di enorme importanza perché arriva nello stesso momento in cui si giudica il caso Lambert e obbliga i politici ad andare avanti più veloci”. In Francia, infatti, si aspetta ancora di conoscere quale sarà la sorte di Vincent Lambert, 38enne tetraplegico che vive in stato vegetativo da sei anni e per il quale il Consiglio di Stato ha chiesto ieri l’interruzione delle cure. Ma la Corte europea dei diritti umani, su richiesta dei genitori di Lambert, ha chiesto alla Francia di sospendere la sentenza, nell’attesa che i giudici di Strasburgo studino a loro volta il caso. Già all’indomani dello scandalo sessuale che lo travolse, il Presidente Hollande, si è impegnato con i francesi sulla questione della legalizzazione dell’eutanasia.

 

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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