Cittadinanza unica o doppia, dov’è possibile? Una mappa globale
L’argomento del mese sembra essere lo ius soli. Il discorso sulla cittadinanza si riapre prepotentemente e assume toni drammatici. Tra i due estremi – di massima apertura e massima chiusura – troviamo varie posizioni intermedie nel quale si muove la maggioranza. Attraverso questa mappa – elaborata da un utente del celebre portale Reddit – apportiamo un dato interessante sulla cittadinanza. Ovvero: dov’è possibile avere la doppia cittadinanza? Dove, invece, s’impedisce di ottenerne una seconda?
Mappe: la maggior parte degli Stati permette la doppia cittadinanza
Stando a questa elaborazione, la maggior parte dei Paesi – in particolare gli occidentali – consentono avere due cittadinanze. Si precisa che la famosa cittadinanza europea non rientra nei fini di questa statistica, in quanto è indissolubilmente legata allo status di cittadino dei membri UE e non collide con nessuna normativa interna. In alcuni Paesi, il processo può essere più lungo o particolare – si evidenziano, in territorio europeo, la Spagna, la Germania e la Norvegia -. L’Italia sì consente di avere due cittadinanze.
Passando all’altro lato dell’Atlantico, la quasi totalità dei Paesi americani (da nord a sud) consente ai propri cittadini di ottenere un’altra cittadinanza. Solo il Paraguay e la Guyana francese (in America Latina) e Cuba (nei Caraibi) non lo consentono. Tra i Paesi dell’ex commonwealth britannico, anche l’Australia garantisce la possibilità di disporre di due cittadinanze.
Cittadinanze: i limiti dell’Asia e le macchie africane
Passando al continente asiatico, la stragrande maggioranza degli Stati non garantisce la doppia cittadinanza. Interessano particolarmente il caso cinese, indiano e giapponese. Tre Paesi decisamente diversi ma accomunati dalla stessa normativa sul numero di cittadinanze. La Russia, che copre parte dell’Europa e dell’Asia, sì consente averne due. Passando all’Africa, vediamo come le normative non siano armonizzate tra Paesi vicini. Ciò è anche il risultato di una mancanza di coordinazione politica a livello regionale.
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