La Camera dei Deputati rinuncia all’affitto di Palazzo Marini, sede degli uffici dei deputati. Un risparmio di 30 milioni di euro all’anno, a partire dal 2015, per i contribuenti italiani. Tempi di vacche magre e tagli considerevoli alla spesa, dunque, anche per gli inquilini di Montecitorio. Almeno questo è quanto si legge nella nota diffusa dall’ufficio di Presidenza della Camera in cui si annuncia il via libera alla proposta di recedere dal contratto per la locazione dell’immobile in cui attualmente sono ubicati gli uffici dei parlamentari. La richiesta è stata formulata dal Consiglio dei Questori della Camera, che ha anche presentato il “consuntivo 2013 e la nota di variazione al bilancio di previsione per il 2014 e al bilancio pluriennale 2014-2016″. Tutto approvato dall’ufficio di presidenza. Ora l’ultima parola spetta all’aula, che dovrebbe varare la misura in via definitiva durante la votazione del bilancio interno.
“Negli anni 2014-2016, come già avvenuto nel 2013, la dotazione della Camera dei deputati è ridotta di 50 milioni di euro rispetto all’ammontare del 2012″, si legge nella nota. Con tale manovra l’ufficio di presidenza prevede la “restituzione al bilancio dello Stato di 28,3 milioni di euro” per il 2014. “Dall’inizio della legislatura, con la riduzione della dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014 e con le restituzioni effettuate nel biennio, l’onere della Camera a carico del bilancio dello Stato si riduce di 138,3 milioni di euro rispetto al 2012″ annuncia l’ufficio di Presidenza. “Una profonda spending review interna, che porterà – dichiara il questore della Camera, Paolo Fontanelli, a La Stampa – ad una profonda razionalizzazione della spese e ad un maggior contenimento dei costi”.
La Presidenza di Montecitorio precisa che “altri risparmi deriveranno dal processo, in corso, di ristrutturazione dell’assetto retributivo dei dipendenti in servizio”. Sforbiciate, riduzioni e rinunce alle dotazioni e al personale che, sintetizza la Camera in un’infografica, faranno risparmiare allo stato 138 milioni di euro in due anni. Le maggiori voci di risparmio, oltre che dalle locazioni, arrivano dai tfr degli ex deputati e dei dipendenti della Camera, con effetti considerevoli grazia “all’applicazione del contributo di solidarietà previsto dalla legge di stabilità 2014 ai trattamenti previdenziali dei dipendenti in quiescenza e degli ex deputati”. “Complessivamente – si legge nella nota – i trattamenti da erogare agli aventi diritto diminuiscono nella misura di 8,3 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016″.
Gioisce il M5S che tenta di intestarsi il risultato. In un post sul suo profilo Facebook, il vicepresidente alla Camera, Luigi Di Maio, scrive: “Affitti d’oro, oggi la Camera recede dai contratti dei Palazzi Marini. A partire dal 2015, ci saranno risparmi per piu’ di 30 milioni di euro all’anno. È stato possibile grazie alla norma di Riccardo Fraccaro del Movimento 5 Stelle”. “Questo è un risultato di Legislatura del Movimento. L’abbiamo detto, l’abbiamo fatto” conclude Di Maio.
Carmela Adinolfi