Prezzo petrolio oggi: calo dovuto alle scorte?
Prezzo petrolio oggi: calo dovuto alle scorte?
C’è un pizzico di speranza nell’aria tra gli operatori che prevedono una ripresa del prezzo del petrolio. O perlomeno uno stop al calo che poco tempo fa si pensava potesse fermare solo al prezzo di 30 dollari al barile.
E invece c’è stato un piccolo rimbalzo i giorni scorsi a quota 44,2.
Tra le cause un deprezzamento del dollaro, che aumenta la domanda, e provoca normalmente una crescita dei prezzi.
Inoltre secondo vari osservatori lo shale oil, che aveva provocato indirettamente un calo del prezzo del greggio gli anni scorsi, è in declino. Secondo l’analista Flynn gli investimenti per l’esplorazione e la produzione di shale oil caleranno del 22% nei prossimi anni. E nei prossimi mesi a dispetto delle previsioni la crescita invece sarà solo di un barile in più al giorno per il Energy Information Administration (EIA).
In crescita anche i pozzi non completati, sempre per l’estrazione di shale oil. Erano stati proprio i timori per il successo dell’estrazione del greggio di scisto che avevano portato i sauditi a provocare il crollo dei prezzi. Che avrebbe messo fuori mercato questi produttori, che avevano costi superiori. Prima di accorgersi di come questa mossa si era ritorta contro di essi naturalmente.
Prezzo petrolio oggi, rimangono però i timori sull’aumento delle scorte
Queste ragioni di ottimismo, di cui il mercato sente disperato bisogno, sono contrastate da altre evidenze. In particolare quelle riguardanti le scorte.
Infatti durante la scorsa settimana negli USA le scorte sono aumentate di 1,351 milioni di barili, nonostante le previsioni opposte. Quelle di distillati sono salite invece di 678 mila barili. E quelle di greggio di 851 mila barili.
Le previsioni erano di un calo di 3,25 milioni per alcuni, di 2,5 per altri.
Discrepanze enormi, quindi.
Dalla Libia, inoltre, arrivano ulteriori notizie di un aumento di produzione, da 885 mila barili al giorno a 935 mila.
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