Sondaggi elettorali: le coalizioni fanno vincere? La risposta dell’Istituto Cattaneo
Sondaggi elettorali: le coalizioni fanno vincere? La risposta dell’Istituto Cattaneo
L’indomani dei ballottaggi Matteo Renzi è stato chiaro. Con le coalizioni non si vince. “Lo schema di Pisapia, di Prodi e di tanti altri era chiaro; facciamo una coalizione larga e con quella vinciamo. Ma non ha funzionato. Genova sta lì a dimostrarlo e ha dimostrato anche se metti uno di Mdp come candidato il voto borderline va a destra”.
A smentirlo in parte ci ha pensato l’analisi dell’Istituto Cattaneo. “Sono state le coalizioni le vere vincitrici della tornata elettorale che si è appena conclusa – si legge nello studio – Nella maggior parte dei comuni superiori ai 15 mila abitanti è infatti risultata vincente un’alleanza tra diversi partiti – tenuti insieme di volta in volta da programmi orientati verso il centrodestra o il centrosinistra – oppure da aggregati di liste civiche”.
Sondaggi elettorali: chi ha ragione?
Renzi ha quindi torto? Non proprio. La coalizione di centrosinistra, diversamente da quella di centrodestra, non sempre vince. Anzi. “La coalizione del Pd e dei suoi alleati riesce a vincere all’incirca il 36% degli scontri diretti col centrodestra. Sono soprattutto questi i casi che fanno segnare un arretramento del centrosinistra nelle amministrazioni comunali e che, nonostante il formato largo della coalizione, suggeriscono la necessità di una riflessione su quale perimetro coalizionale sia più “credibile” o funzionale da un punto di vista elettorale”.
Non solo. C’è un altro problema. Se alla coalizione di centrodestra manca un baricentro rappresentato da un partito che abbia un ruolo guida, nel centrosinistra la situazione è all’opposto. Il baricentro c’è e si chiama Partito Democratico. Manca il perimetro. “Il Pd non ha ancora individuato un possibile perimetro per l’eventuale coalizione con la quale si presenterà alle prossime elezioni” scrive l’Istituto Cattaneo.
Un problema che potrebbe rompere gli equilibri interni al Pd. Renzi spinge infatti per una corsa solitaria al voto, magari aiutato da una legge elettorale proporzionale. Franceschini e Orlando invocano una coalizione allargata agli ex Pd e Pisapia. Di mezzo ci sono le vacanze estive. L’estate sarà foriera di discussioni. A settembre, quando la discussione sulla legge elettorale tornerà in Aula, si saprà qualcosa in più.
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