La fase a gironi dei Mondiali brasiliani termina con le due vittorie di Germania e Belgio, dominatrici dei rispettivi raggruppamenti, e soprattutto con la storica qualificazione dell’Algeria.
Gli africani, pareggiando 1-1 contro la Russia, conquistano il secondo posto ed estromettono la Nazionale allenata da Fabio Capello, tradito dal secondo grave errore in questo Mondiale del portiere Akinfeev.
Capello fa compagnia agli altri due ct precocemente eliminati, Prandelli e Zaccheroni, entrambi dimissionari dopo il fallimento del loro progetto tecnico.
Da domani si comincerà dunque a fare sul serio: 8 sfide da dentro o fuori, 90 minuti per decidere quali selezioni potranno giungere ai quarti.
Il Brasile, trascinato dai gol di Neymar, affronterà una delle realtà più belle di questa competizione: il Cile allenato da Jorge Sampaoli. L’allievo di Marcelo Bielsa ha saputo riprendere e rinnovare il calcio spregiudicato del proprio maestro e ora lancia la sfida alla Nazionale ospitante.
Il Cile punterà su pressing alto e veloci ripartenze, ma il Brasile messo in campo da Scolari è una squadra che sa sia come difendere che come far male.
Brasile-Cile non è l’unico ottavo tutto sudamericano che ci offre il girone. Nella stessa giornata si sfideranno anche Colombia –Uruguay, due squadre giunte alla fase finale in modi completamente diversi.
La Colombia ha dominato in maniera inequivocabile il proprio girone, ha divertito tutti e arriva alla sfida con l’entusiasmo alle stelle, trascinata da talenti come Cuadrado, Ibarbo e Jackson Martinez.
Sull’Uruguay invece, nostro malgrado, si è detto e scritto fin troppo. La selezione di Oscar Tabarez ha giocato in maniera mediocre per tre partite e dovrà rinunciare all’unico verso trascinatore. Senza Luis Suarez il peso dell’attacco graverà su Cavani: contro questa Colombia però servirà la partita della vita.
Il terzo ottavo di finale vede sfidarsi la Francia e la Nigeria. I galletti francesi, nonostante l’assenza di Ribery, hanno disputato un’ottima fase a gironi, ma dovranno fare i conti con la straripante velocità delle frecce nigeriane: Emenike, Musa e Odemwingie.
Lo scontro tra Europa e Africa si ripropone con il match tra Germania e Algeria, che rievoca la clamorosa vittoria algerina nei Mondiali di Spagna ’82.
Oggi come allora l’Algeria compensa un deficit tecnico con una commuovente tenacia. Per gli uomini di Halilodzic però aggressività e organizzazione difficilmente basteranno contro la schiacciasassi Germania, nazionale che dimostra in ogni competizione una straordinaria capacità di saper arrivare fino in fondo.
Una grande curiosità aleggia attorno allo spareggio tra Olanda e Messico: gli uomini di Van Gaal hanno distrutto la Spagna e battuto il Cile grazie alla prepotenza offensiva dei suoi gioielli, il Messico però ha mostrato una difesa organizzata e difficile da trafiggere: contro Robben, Depay e Van Persie ne vedremo delle belle.
Se c’è uno scontro dall’esito assolutamente imprevedibile nel tabellone, questo è senza dubbio Costa Rica-Grecia. La prima ha saputo battere Uruguay e Italia arrivando prima nel girone, la seconda invece ha conquistato l’accesso alla fase finale a pochi secondi dal termine dell’ultimo match. Campbell da una parte, Samaras dall’altra. Costa Rica e Grecia non vogliono di certo smettere di sognare.
Gli ultimi due ottavi, infine, vedono sfidarsi Argentina-Svizzera e Belgio-USA.
Gli uomini di Sabella, trascinati da un Messi mai così in spolvero con la Nazionale, sono tra i favoriti al Mondiale e non possono farsi sorprendere dalla modesta Svizzera.
Il Belgio invece rappresenta, insieme al Cile e alla Colombia, una delle possibili outsider di questi Mondiali: con la velocità di Hazard e Mertens e la forza fisica di Fellaini, Origi e Lukaku la selezione di Wilmots vuole e può raggiungere l’obiettivo di arrivare tra le prime quattro.