Sondaggi politici SWG: le liberalizzazioni e i benefici asimmetrici
Il sondaggio odierno proposto da SWG affronta un tema centrale del modello economico: le liberalizzazioni. Il tema – stando ai risultati – sembra essere poco conosciuto. Per lo meno, nella sulla vertente redistributiva. La domanda, nello specifico, è la seguente;
Secondo lei, le politiche di liberalizzazione hanno ripartito i vantaggi in modo giusto o ingiusto tra i diversi ceti sociali?
Le possibili risposte erano: “in modo giusto”, “in modo ingiusto” e “non sa”. Proprio quest’ultima risposta assume una frequenza inusitatamente alta, rispetto al resto dei sondaggi di questo istituto demoscopico. Il risultato viene mostrato sul totale e filtrato per segmento elettorale. Consideriamo anzitutto i risultati sul campione totale e, posteriormente, analizzando le differenze tra segmenti elettorali.
Sondaggi politici SWG: le liberalizzazioni hanno generato effetti iniqui
Il campione concorda sull’iniqua ripartizione dei vantaggi legati alle liberalizzazione. Di fatti, appena un 13% considera che i ceti sociali abbiano percepito vantaggi equi da questa pratica economica. L’opzione “in modo ingiusto”, invece, viene marcata dal 61% del campione totale. Una maggioranza schiacciante, sia sul totale del campione che all’interno di ogni segmento elettorale. Non si può evitare di rimarcare, in ogni caso, il gran numero di intervistati che rispondono di non sapere: oltre 1 su 4 (il 26%). Gli effetti delle liberalizzazioni non sono associati immediatamente alla politica redistributiva e ai benefici asimmetrici; Ciò nonostante, è un elemento centrale per l’elaborazione di politiche neoliberiste, consistente in una graduale deregolamentazione del mercato e un minor interventismo statale.
Sondaggi politici: elettori PD i meno critici con gli effetti delle liberalizzazioni
Un po’ a sorpresa, sono gli elettori ‘dem’ ad essere meno critici con le liberalizzazioni. Seppur la maggioranza (il 56%) osteggi gli effetti iniqui di questa pratica, il 24% considera che le politiche di liberalizzazione abbiano ripartito i vantaggi in modo giusto tra i diversi ceti sociali. Seguono i forzisti – tendenzialmente, e nell’immaginario, i più aperti alle liberalizzazioni -. Gli elettori pentastellati sono di gran lunga i più critici con questa pratica economica. Il 71% si esprime sull’iniquità dei suoi effetti redistributivi. Infine, si evidenzia l’altissima percentuale di “non sa” nel segmento degli indecisi, che tocca addirittura il 29%.