Pensioni notizie precoci: Ape Social e Quota 41, fondi terminati
Ultime notizie sulle pensioni negative per precoci e Ape Social. Le domande hanno superato il limite prefissato dal governo. Infatti le istanze pervenute all’Inps si attestano intorno alle 60 mila unità e ci sono ancora dieci giorni di tempo. Il numero crescerà e in proiezione potrebbe giungere fino a 100 mila richieste. Ora si attendono le contromisure da parte del governo. Intanto i problemi non finiscono, perché a causa del cumulo gratuito le casse statali rischiano una perdita.
Pensioni notizie precoci: Ape Social e Quota 41 a rischio
Dopo i sei mesi abbondanti necessari alla pubblicazione dei decreti attuativi in Gazzetta Ufficiale potrebbe arrivare la beffa. Attualmente i fondi stanziati sono utili solamente alla copertura finanziaria di 60 mila domande. Non è tutto, perché l’esecutivo ha chiarito che in caso di sforamento le istanze Ape e Quota 41 verranno ordinate in ordine d’invio. Quindi potrebbero accedere all’uscita anticipata solo i soggetti che sono stati più celeri. Metà dei possibili beneficiari verrebbe così esclusa e il tutto rimandato al 2018.
Pensioni notizie precoci: governo pronto alle modifiche
Urge un incremento delle risorse inserite in legge di bilancio. Il governo nei giorni scorsi attraverso le dichiarazioni di Marco Leonardi ha fatto sapere di esser pronto a includere tutti i richiedenti. Nessuno si aspettava un’adesione così ingente e frettolosa al punto che sia Renzi sia Damiano rivendicano i meriti per la pensione anticipata. Numeri alla mano le domande inviate nel corso della prima fase supereranno le 100 mila. L’esecutivo dovrà quindi varare un innalzamento dei fondi cospicuo da inserire nel bilancio annuale.
Pensioni notizie precoci: cumulo gratuito è caos
Il cumulo contributivo rischia di creare un deficit di circa 2 miliardi di euro. Questo è quanto emerge dalle ultime stime effettuate. Il problema sta nel fatto che nei decreti attuativi è stata inserita la possibilità di sommare la contribuzione tra Inps e altre casse previdenziali. Il problema è scaturito quando i dicasteri di Economia e Lavoro hanno introdotto una copertura di soli 100 milioni di euro. Troppo pochi considerando che alla misura intendono accedere almeno 65 mila lavoratori.
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