Sondaggi SWG, deregolamentazione lavoro: più vantaggi o svantaggi?

Pubblicato il 5 Luglio 2017 alle 11:03 Autore: Alessandro Faggiano
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Sondaggi SWG, deregolamentazione lavoro: più vantaggi o svantaggi?

L’ultimo sondaggio pubblicato da SWG “fa il paio” con il sondaggio sulle liberalizzazioni. Il tema della settimana è l’economia, con un focus sulle politiche neoliberiste. Sono i risultati per segmento elettorale che fanno discutere. Nel complesso, infatti, il campione osteggia le politiche economiche figlie della scuola di Chicago. All’interno del campione, però, si palesano forti differenze in relazione alle intenzioni di voto. Nel sondaggio anteriore sulle liberalizzazioni, abbiamo osservato come i meno critici fossero gli elettori ‘dem’, seguiti dai forzisti. Gli elettori del Movimento 5 Stelle, invece, si manifestavano con una posizione fortemente contraria. Risultati analoghi sono stati ottenuti da questo sondaggio, strettamente relazionato. La domanda, nello specifico, è la seguente;

Secondo lei, una deregolamentazione del lavoro porterebbe più vantaggi o svantaggi?

Analizziamo il risultato sul campione totale (prima), e per segmento elettorale (poi).

Sondaggi SWG, deregolamentazione lavoro: meno di uno su quattro vede dei vantaggi

La deregulation è una pratica centrale della politica economica neoliberista, in quanto “libera” l’economia e il mercato dall’intervento statale – che, di norma, agisce nell’interesse del lavoratore -. Una deregolamentazione comporta vincoli minori per l’imprenditore, il quale può gestire con molta più flessibilità il rapporto contrattuale. Da un lato, la deregolamentazione dovrebbe incentivare l’occupazione; dall’altro, il lavoratore è posto in una situazione di maggior insicurezza, dovuto alla scarsità di tutele.

Sul  totale del campione, solo il 23% vede dei vantaggi dalla deregolamentazione. Quasi la metà rispetto a chi vede, invece, degli svantaggi (ovvero il 42%). Il dato che risalta maggiormente è, però, quello di coloro che non sanno come rispondere. Un 35% (oltre un intervistato su tre) non ha una propria opinione circa gli effetti della deregulation. Questo dato si eleva fino al 44% per gli indecisi.

Sondaggi SWG: solo elettorato PD è diviso. Per altri segmenti, deregulation è svantaggiosa

Passando ai segmenti elettorali, gli elettori maggiormente propensi a vedere i lati positivi della deregulation sono i democratici. Un esempio di tentativo di deregulation del lavoro è il Jobs Act, che flessibilizza il mercato del lavoro. Probabilmente, questa esperienza politica ha lasciato un segno sull’elettorato PD. Un elettorato che rimane comunque diviso: il 38% vede dei vantaggi; il 42%, degli svantaggi. Un 20% – percentuale inferiore rispetto alla media – non saprebbe come rispondere.

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Il risultato per gli altri segmenti elettorali è maggiormente marcato. Gli stessi forzisti sono, in media, maggiormente contrari che gli elettori ‘dem’. Il 30% degli elettori di Berlusconi considera vantaggiosa la deregolamentazione del lavoro; un 45%, invece, vede un maggior numero di svantaggi. Percentuale estremamente simile per i leghisti. Si conferma che, in materia economica, l’area di centrodestra mantiene una certa omogeneità.

I più critici sono sicuramente gli elettori a 5 Stelle. Appena un 16% vede dei vantaggi legati alla deregulation. Oltre uno su due (il 55%) declina la propria risposta sul versante contrario. I pentastellati presentano la forbice più ampia sul tema tra tutti i segmenti elettorali, mostrando di avere una idea ben definita su questo aspetto del mercato del lavoro.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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