Calabria e riforme, MoVimento 5 Stelle vuole la rivincita
“Niente sorprese. In Calabria il Movimento 5 Stelle correrà da solo, sceglierà i suoi candidati con il voto del web e non darà vita a liste civetta”. Lo puntualizza Beppe Grillo sul blog. “Dopo le elezioni regionali in Abruzzo e Piemonte – scrive il leader M5S – il prossimo appuntamento del MoVimento 5 Stelle sarà in Calabria. A novembre prossimo o nella prossima primavera, ancora non è stata definita la data delle elezioni, la Calabria può cambiare”.
“La Calabria – prosegue Grillo – deve aprirsi all’innovazione e mettere nelle istituzioni gli onesti contro la collusione bipartisan e la complicità con la ‘ndrangheta. Bisognerà definire un programma condiviso, con cui presentarsi agli elettori che vogliono questa rivoluzione culturale. Seguirà una votazione on line, aperta agli iscritti certificati che ne avranno diritto, della squadra dei candidati al ruolo di consigliere, e poi fra questi, il portavoce del M5S come candidato alla presidenza della Regione”. Il MoVimento 5 Stelle nel rispetto delle sue regole – chiarisce Grillo – non farà alleanze con i partiti, né darà vita a ‘liste civettà. I meetup possono ispirarsi alle attività del M5S e del blog di Beppegrillo.it ma non sono titolati a parlare a nome e per conto del M5S”.
Dalle alleanze alle riforme. Dal leader Grillo a Di Maio da molti indicato come il leader del futuro per il Movimento 5 Stelle. Il deputato Luigi Di Maio interviene sul tema riforme. “Molti dicono che il Movimento 5 Stelle sia arrivato in ritardo sulle riforme. Io dico che visto il caos, siamo arrivati al momento giusto per aiutare i cittadini italiani”. Così, su Facebook, Luigi Di Maio, del M5S, commenta la situazione sulle riforme, spiegando: “Ieri 18 senatori del Pd si sono dichiarati contrari al Senato di Renzi. Altri 4 di Forza Italia si sono associati. Ma sembra che nel partito di Berlusconi circa due terzi voglia un Senato elettivo“. Di Maio conclude: “Nell’incontro di mercoledì tra Pd e M5S Renzi ha aperto alla nostra proposta sulle preferenze. Dopo poche ore Romani (capogruppo Forza Italia) suo alleato per l’Italicum, gli ha chiuso la porta in faccia con un secco ‘non se ne parla’”.