Etihad nella proposta di joint venture con Alitalia aveva posto una ‘condicio sine qua non’ fortemente temuta dai sindacati: l’esubero di 2251 lavoratori. Inaccettabile per le parti sociali e per i lavoratori. O così o niente per la società emiratina. Da valutare per il Governo, almeno fino a qualche giorno fa. Oggi sembra aprirsi una terza via che salverebbe il salvabile.
A parlarne è il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, all’uscita dal Ministero del Lavoro col quale titolare, Giuliano Poletti, ha avuto un incontro mattutino. Per evitare la Cassa Integrazione Guadagni, questi 2251 lavoratori Alitalia sarebbero esternalizzati e ricollocati. All’inizio della prossima settimana, poi, si terrà l’incontro coi sindacati: “sentiremo le proposte che vorranno farci”.
Etihad pubblica una nota sul patto con la società di via della Magliana: “l’accordo con Alitalia rappresenta l’ultimo passo di un percorso che può portare alla finalizzazione di una operazione. Le due aerolinee hanno raggiunto una intesa sui principali termini e condizioni in base alle quali Etihad Airways acquisirà una quota del 49% in Alitalia. I prossimi passaggi – spiega la società di Abu Dhabi – saranno: il completamento della documentazione sull’operazione, la finalizzazione delle condizioni, la richiesta alle autorità regolatorie e l’approvazione finale da parte degli azionisti e del consiglio di amministrazione. Questi step – si chiude la nota di Etihad – saranno completati nei prossimi mesi”.
Daniele Errera