Sondaggi elettorali Germania: i Liberali danno una mano alla Merkel
Cresce sempre più l’ipotesi di addio alla Große Koalition e ritorno ad un governo di centrodestra. Questo è ciò che emerge dall’analisi del trend degli ultimi sondaggi elettorali condotti dai principali istituti demoscopici di Germania, in vista delle elezioni politiche di settembre.
Sondaggi elettorali Germania: distacco abissale tra Merkel e Schulz
Della repentina crescita della CDU-CSU di Angela Merkel abbiamo già parlato a più riprese. Un trend che, unito alla scomparsa dell’effetto Schulz che aveva ringalluzzito la SPD nei mesi scorsi, ha portato ad un inesorabile allargamento del gap tra i due partiti. I primi giorni di luglio confermano i democristiani sopra quota 38%, un dato sostanzialmente stabile rispetto alla media di giugno. Scendono ancora invece i socialdemocratici. Che tornano sotto quota 24% e fanno registrare il record negativo da febbraio. Ora il vantaggio della Merkel è di quasi 15 punti, il distacco maggiore da settembre 2015. Con i problemi della SPD scema anche il profilo “bipartitico” del sistema politico tedesco. I due maggiori partiti oggi raccolgono complessivamente poco più del 62% dei voti. Un dato di 3 punti inferiore a quello di aprile (che resta stato il miglior dato del duo degli ultimi 20 mesi).
Sondaggi elettorali Germania: decolla il centrodestra
Se il bipartitismo diminuisce, a crescere è invece il tradizionale bipolarismo. Il buon momento della CDU-CSU è accompagnato infatti dalla cospicua crescita dei Liberali FDP. Che con l’attuale 8.8% centrano il nuovo record dell’attuale legislatura e si portano ad un passo dalla Sinistra Die Linke – stabile al 9.1% – cioè il terzo partito di Germania. Complessivamente, la coalizione giallo-nera di centrodestra sarebbe ora sopra quota 47%. Cioè ad un passo dalla maggioranza assoluta dei voti e con ottime chance – stante la dispersione di voti dei partiti che non supereranno lo sbarramento del 5% – di centrare quella relativa ai seggi.
Sondaggi elettorali Germania: il buon momento dei partiti minori
Un breve cenno meritano, in chiusura. anche gli altri due principali partiti minori. Ovvero, i Verdi (GRÜNE) e l’estrema destra AFD. Entrambi registrano un passo avanti, lieve nei numeri ma interessante dal punto di vista dell’impatto psicologico. Con l’attuale 7.9%, i Verdi centrano il miglior risultato da febbraio ad oggi. Per quanto riguarda invece l’AFD, l’8% registrato nella prima settimana di luglio rappresenta finalmente una lieve inversione di rotta rispetto al trend calante del semestre precedente. Che aveva visto il partito perdere ben 5 punti tra gennaio e giugno, vedendo andare in fumo addirittura il 40% del proprio consenso.
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