Il ritorno in Uruguay di Luis Suarez è stato a dir poco trionfale. Un paese intero, infatti, ha riabbracciato il “pistolero” come un eroe nazionale e sicuramente verrà insignito di qualche onorificenza dall’immortale Pepe Mujica. Nonostante, insomma, una pesante squalifica che lo terrà lontano dai campi per un bel po’, il fortissimo attaccante del Liverpool può consolarsi con l’affetto del suo popolo e del suo Presidente.
CONTRO I POTERI FORTI – E’ stata molto dolorosa per Suarez la fuga dal Brasile, dopo il fattaccio di martedì. Nel ritiro della Celeste si sono visti tanti occhi lucidi ( e non solo dell’attaccante ) e tante facce preoccupate: come farà l’Uruguay, carnefice della nostra Nazionale, a battere la Colombia autentica macchina schiacciasassi? L’aria che si respira a Montevideo è di grande tristezza e rabbia. C’è chi grida allo scandalo, c’è chi si sente vittima di un furto mai visto nella storia del calcio e c’è, infine, chi dichiara guerra alla Fifa, forte del suo passato da grande combattente. Se le parole di Mujica non sono una dichiarazione di guerra ai “poteri forti”, come lui stesso li ha definiti, davvero poco ci manca.
“Sono anziano e ne ho viste tante”, esordisce il Presidente della Repubblica dell’Uruguay, “ma questa volta si è passato il limite, la Fifa ci ha trattati male”. A questo punto, ecco che il quasi ottantenne Pepe si scatena, accecato da quella stessa rabbia dei 3 milioni e 400 mila uruguaiani. “Si permettono di trattarci con i piedi”, accusa, “soltanto perché siamo un paese piccolo, non piacciamo ai poteri forti del calcio e abbiamo sbattuto fuori delle potenze come l’Italia e l’Inghilterra”. Infine, un messaggio ai prossimi avversari della Celeste, “fossi un giocatore della Colombia non starei tranquillo, quando ci danno addosso, reagiamo con veemenza”.
CARRIERA COMPROMESSA – Questi incredibili Mondiali brasiliani verranno ricordati anche per il suo morso, che ha conquistato le prime pagine di tutti i giornali del mondo. Tuttavia quanto avvenuto a Natal rischia di costare carissimo a Suarez, e non solo per i mesi lontano dagli stadi.
E’ notizia di poche ore fa che due colossi, uno dell’abbigliamento sportivo e l’altro di scommesse, che avevano scelto proprio il centravanti come testimonial, abbiano intenzione di scaricarlo. E non è tutto: il Barcellona pare abbia abbandonato la trattativa per l’approdo in Spagna del giocatore, visto il suo abbonamento ai cartellini rossi e alle maxi squalifiche.