Fake news: la BBC ha sdoganato la pedofilia?
Fake news: la BBC ha sdoganato la pedofilia?
In questi giorni circola sui social network un “articolo” con un titolo, in stampatello maiuscolo, allarmante. Esso dice che la celebre emittente televisiva BBC “sdogana la pedofilia come un nuovo orientamento sessuale al pari del transgender o essere gay”. Vedendo moltissimi commenti comprensibilmente indignati, mi sono subito insospettito. Anche perché in questi casi è facile fermarsi al titolo senza aprire l’articolo. Più suscita emozioni forti, più tende ad essere una bufala o, come si usa dire, una fake news. Penso sia una legge scientificamente dimostrabile. Qui sotto l’anteprima che ho visualizzato sulla bacheca facebook di un amico.
La fonte della fake news sulla pedofilia
Il link mi ha rimandato al blog lifemenews; esso diffonde contenuti di informazione “alternativa”, con sezioni dedicate a corpo, salute, società, con tocchi orientali (yoga e ayurveda) e richiami a salti quantici ed epigenetica, applicati a improbabili pulizie del kharma. Gestito da una certa Elisabetta Crisponi, intende contrastare la “manipolazione informativa” e la “cattiva informazione”; lo fa però con titoli quasi esclusivamente allarmistici che non sono il massimo della correttezza informativa.
La blogger stessa mette le mani avanti, dichiarando in una nota a fondo pagina che “indicazioni e approfondimenti presenti nel blog possono essere privi di evidenze scientifiche”, “sono fornite a scopo puramente divulgativo al fine di promuovere la cultura […] di un sano stile di vita, ma […] non sostituiscono mai il consiglio di un medico”. Afferma di non essere una testata giornalistica; ciò invita a non fidarsi ciecamente del materiale contenuto. Infatti, non essendo giornalista, l’autrice/direttrice non può neppure essere sanzionata dall’Ordine dei Giornalisti.
Venendo all’articolo, in una prima parte mescola lo scandalo del defunto Jimmy Savile, conduttore BBC accusato di crimini sessuali, con un pezzo più recente della BBC. Così riporta la blogger:
Questa volta è la la [sic] BBC a pubblicare, e sembra essere d’accordo con il suo autore anonimo, che la pedofilia non è necessariamente un disturbo da trattare con disprezzo, ma piuttosto un orientamento sessuale come l’omosessualità che richiede semplicemente “aiuto”. […] In questo modo, sottile e perverso quanto la pedofilia, al lettore di questo articolo della BBC, viene instillato un velato senso di colpa nel giudicare troppo duramente i pedofili, poiché vittime solamente di una crisi d’identità sessuale, che la società non comprende appieno. Se solo più persone potessero vedere la pedofilia come solo un altro tipo di genere [sic], allora forse, non avrebbe l’orribile stigma attuale.
Smentibile facilmente. Se non il complotto, almeno i singoli contenuti.
Pedofilia nella raccomandazione europea? La bufala nella bufala
Infine si conclude, altrettanto allarmisticamente, parlando della cosiddetta “finestra di Overton”, una “tecnica di persuasione” che renderebbe accettabile socialmente “perfino ciò che in passato era stato assolutamente inaccettabile e impensabile”. In tal caso, la pedofilia. E si cita, evidenziando in modo maldestro, la Raccomandazione CM/Rec(2010)5 del comitato dei ministri europei:
Gli Stati membri dovrebbero assicurare l’abrogazione di qualsiasi legislazione discriminatoria ai sensi della quale sia considerato reato penale il rapporto sessuale tra adulti consenzienti dello stesso sesso, ivi comprese le disposizioni che stabiliscono una distinzione tra l’età del consenso per gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso e tra eterosessuali
L’evidenziazione corretta sintatticamente e logicamente avrebbe dovuto essere un’altra:
Gli Stati membri dovrebbero assicurare l’abrogazione di qualsiasi legislazione discriminatoria ai sensi della quale sia considerato reato penale il rapporto sessuale tra adulti consenzienti dello stesso sesso, ivi comprese le disposizioni che stabiliscono una distinzione tra l’età del consenso per gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso e tra eterosessuali.
Insomma, si parla di adulti consenzienti. Le eventuali discriminazioni legislative riguardano quelle tra persone dello stesso sesso e quelle eterosessuali, qualora ci fossero ordinamenti giuridici che elevino l'”età del consenso” per i rapporti omosessuali oltre quella della maggiore età. Evidentemente la pedofilia non c’entra. Ho scoperto poi che anche il sito Bufale Un Tanto Al Chilo aveva già smentito nel 2014 la notizia falsa. A volte ritornano, magari all’interno di altre bufale.
Risalendo alle fonti
In questo minestrone di faziosità, attraverso un link interno all'”articolo” sono risalito ad un pezzo in inglese di Will Ricciardella del 19 giugno 2017, che grosso modo pone quel collegamento tra lo scandalo di Savile e l’articolo della BBC del 10 febbraio 2017. Comparendo sul Daily Caller, testata americana di destra, non mancano stilettate ad un vecchio articolo del sito di sinistra Salon; trattandosi di un’accusa analoga a quella verso la BBC, mi limito ad affrontare quest’ultima.
Il caso Savile
Partirei dal fatto che il capitolo Savile sarebbe da considerarsi chiuso; nella pagina wikipedia Dame Janet Smith Review si trova spiegato abbastanza bene. In sintesi: nel 2016 un voluminoso rapporto ha affermato che il conduttore televisivo, morto nel 2011, avrebbe abusato di 72 persone e stuprato 8, tra le quali 1 bambino. Nonostante il disagio di alcuni suoi colleghi, nessuno ebbe il coraggio di informare la direzione. L’autrice del report ha inoltre fornito consigli per riformare i processi interni alla BBC ed evitare un clima di sospetti, di paura e di omertà. Non sarebbero emerse però conseguenze penali né si può assolutamente parlare di approvazione o di sdoganamento da parte della BBC; anzi, la direzione ha parlato senza mezzi termini di “capitolo buio”.
Il contenuto dell’articolo della BBC di un pedofilo (non praticante) guarito
Però il vero fulcro della fake news è l’articolo della BBC scritto a febbraio da uno che in passato aveva pulsioni pedofile, anche se non ha mai abusato di nessuno. Egli esordisce con la frase: “La pedofilia è una malattia, un orientamento sessuale profondamente disturbato”. Certo, l’espressione “orientamento sessuale” suona impropria, visto che non c’è alcuna evidenza scientifica che provi che lo sia. Ma il fatto che parli di “profondamente disturbato” e di “malattia” (disorder) non lascia dubbi. Non si può interpretare come uno “sdoganamento” di un orientamento sessuale sano come i tre possibili presenti nella specie umana: eterosessuale, bisessuale, omosessuale. Per inciso, il transgenderismo non è un orientamento sessuale, come invece il titolo della bufala afferma.
Le maggiori associazioni psichiatriche mondiali rifiutano la categorizzazione della pedofilia tra gli “orientamenti sessuali”. Nonostante alcuni studi sporadici provino a domandarsi se sia possibile espandere il concetto di “orientamento sessuale” per includervi anche la pedofilia, essa resta una malattia: è una “parafilia” (perversione). Ma l’articolo è scritto – anonimo – da un ex pedofilo, con l’obiettivo quello di raccontare che sarebbe riuscito a guarire. Senza mezzi termini, dicevamo, la definisce malattia. Ora ha una buona relazione con una donna, che lo ama nonostante le sue pulsioni passate. Dice inoltre di aver conosciuto su una piattaforma online di autoaiuto una ex pedofila, come lui, guarita dopo una terapia.
Alla fine, egli afferma che è difficile trovare un medico che curi i pedofili; il primo motivo è dovuto al fatto che si pensa sia incurabile, il secondo ai tagli alla psichiatria britannica. Anche se non ci sono studi scientifici che mostrino con evidenza di molti casi la possibilità di guarigione, alcune terapie potrebbero rendere socialmente innocui alcuni soggetti.
Nota conclusiva
Alla BBC si può obiettare l’opportunità di pubblicare una testimonianza personale delicata senza commento; un medico o un esperto avrebbe aiutato a comprendere meglio gli aspetti scientifici della questione. Resta però il fatto che il testo italiano, scritto da una blogger che non può essere sanzionata dalla deontologia giornalistica, è fuorviante. Soprattutto a causa del titolo, sembra fatto principalmente per finalità monetizzabili di clickbaiting. Resta l’invito a diffidare delle notizie emotivamente forti, con toni scandalistici, perché spesso si rivelano fake news. Non palesemente false come la morte di un personaggio famoso che è subito smentibile dal personaggio stesso, ma verosimili. Questo stare nel grigio le rende ancor più difficili da smascherare.