Commentando il risultato annunciato dopo l’accordo europeo sul tema della flessibilità interviene l’economista Daniel Gros: “Mi sembra fuori luogo, o perlomeno prematuro, quest’ottimismo sulla ‘conseguita flessibilità in Europa. Perchè tutti parlano di accordo fra Stati? C’è solo una sorta di intesa fra il premier italiano e il cancelliere tedesco sul relativo ammorbidimento di alcuni parametri ma nulla è deciso, tutto andrà verificato con la nuova Commissione“.
A dirlo l’economista Daniel Gros, direttore del Ue e flessibilità, economista Daniel Gros direttore del Centre for European Policy Studies di Bruxelles, in un’intervista a Repubblica. “Ci sono delle regole comuni fissate con il Six Pack, molto rigide, precise e cogenti. L’Italia è stata fra i più convinti sostenitori di esse, ora vuole disattenderle? E gli altri, alla prima occasione le bypassano? Non si possono fare e disfare le norme a seconda degli accordi politici” sottolinea Gros, secondo cui “Renzi è stato molto bravo nel suo approccio all’Europa” ma “ora deve fare un uso attento del suo prestigio e non favorire lo scavalcamento di regole comuni che sono invece molto preziose”.
Per l’economista “l’Italia non dovrebbe chiedere più margini per se stessa. Cosa potrà ottenere? Lo 0,1-0,2% in più? Sarebbe produttivo invece – sostiene – provare a convincere la Germania a spendere di più. È l’unica che se lo può permettere: dovrebbe investire sulle sue infrastrutture, sul mercato interno, la produzione industriale. Allora sì che i benefici per tutta l’Unione sarebbero evidenti e tangibili”.