Pensioni notizie oggi: sindacati e Governo, richieste nuove agevolazioni

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Pensioni notizie oggi: Sindacati e Governo, richieste nuove agevolazioni

Ultime notizie sulle pensioni dall’incontro avvenuto tra i sindacati riuniti. Si è parlato della sospensione dell’adeguamento della speranza di vita e la pensione di garanzia in favore dei giovani. L’intento dei rappresentanti dei lavoratori è rilanciare le proposte strutturate in tempo per l’approvazione della legge di bilancio 2018. Nonostante i due incontri da inizio mese, i sindacati non sono per niente soddisfatti dell’operato del governo e la fase due è ancora prematura. Nel corso dei due tavoli restanti si cercherà di ottenere quello che finora l’esecutivo non ha concesso.

Pensioni notizie oggi: gli obiettivi dei sindacati

L’obiettivo primario delle tre principali sigle sindacali è interrompere subito l’innalzamento dell’età pensionabile. Il meccanismo è agganciato alla speranza di vita che continua a salire. Dal 2019 il pensionamento è previsto a 67 anni, e rispetto ai 66 anni e 7 mesi del 2018 si tratta di uno scatto di ben 5 mesi. Nel 2021 andranno aggiunti altri 3 mesi, mentre dal 2023 le proiezioni indicano un incremento di due mesi. Secondo le ultime indiscrezioni il governo per prendere una posizione ufficiale vorrebbe attendere l’ufficialità del dato Istat prevista alla fine di ottobre.

Pensioni notizie oggi: proposte dal governo, le novità

Palazzo Chigi sta valutando alcune novità. Come prima cosa delle nuove agevolazioni per le donne. Attraverso l’introduzione di bonus contributivi, si vuole ridurre se non eliminare totalmente la disparità di genere. Per fare ciò occorre legare i bonus all’Ape social. Il riscatto gratuito della laurea e la contribuzione figurativa riconosciuta alle mamme sono ancora all’inizio. Previdenza integrativa allo studio con sgravi fiscali in favore di chi a 63 anni raggiunge un fondo pensione.

Pensioni notizie oggi: sindacati insistono per i giovani

Cgil, Cisl e Uil in maniera congiunta tornano a parlare di pensione integrativa. La Riforma Dini ha tagliato le gambe proprio ai nuovi soggetti del mondo del lavoro che quando andranno in pensione si troveranno con un reddito inferiore alla soglia di povertà. Occorre ideare una pensione contributiva di garanzia per non lasciare indietro nessuno, dichiarano i sindacati. Inoltre bisogna arrivare a ottenere il riconoscimento dei contributi figurativi. La previdenza complementare e la perequazione vanno ugualmente ridiscusse con l’esecutivo.

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