Sondaggi politici SWG: il protezionismo non è il cammino
L’ultimo sondaggio dell’istituto demoscopico di SWG ci parla di politiche di mercato. È meglio un’economia aperta ai mercati esteri? Oppure tendere verso politiche protezionistiche? È uno dei grandi dilemmi dell’economia dei giorni d’oggi. Una questione che si riapre ciclicamente, in funzione della crisi economica di turno. Gli italiani, allora, sono maggiormente favorevoli all’apertura o a pratiche protezioniste?
Sondaggi politici SWG: maggioranza predilige l’apertura dei mercati
Stando ai risultati del sondaggio, il campione si esprime prevalentemente a favore dello “sviluppo di politiche di apertura dei mercati”. Il 49% del campione opta per questa risposta. Probabilmente, “pesa” (ovvero, che incide, e molto) la piena integrazione commerciale con l’Unione Europea. Nonostante le difficoltà e le critiche all’apparato comunitario, l’idea di recedere dal mercato unico – e, quindi, da un mercato aperto – non stimola la fantasia degli intervistati. L’apertura dei mercati si associa, di norma, alle pratiche liberiste. Tuttavia, ci sono varie forme di apertura del mercato che possono essere fondate su altri principi. Si veda l’esempio dell’ALBA, creata da Chavez e Fidel Castro: organizzazione politica che fomenta un tipo di economia solidaria.
Sondaggi politici SWG: il protezionismo piace a quasi tre italiani su dieci
Non si può marginalizzare, tuttavia, quel 29% ottenuto dalle ipotesi protezionistiche. Un dato molto elevato e che si rafforza sulla lunga onda dei populismi reazionari. Le battaglie italiane più celebri per sostenere le pratiche di stampo protezionista sono state portate avanti da Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Fratelli d’Italia.
Proprio il blocco sovranista tende maggiormente al protezionismo (seppur con le dovute differenze e con aperture differenziali). Si ricorda la diatriba sull’olio tunisino (che avrebbe distrutto il mercato interno dell’olio d’oliva italiano) e le mozzarelle prodotte con siero di latte.
Sondaggi politici SWG: molti indecisi per una questione difficile
Infine, un 22% del campione non sa come rispondere. Una percentuale decisamente alta ma abbastanza prevedibile, considerando la complessità del tema. Inoltre, entrambi – protezionismo e apertura – hanno i loro vantaggi e svantaggi. La congiuntura economica è spesso decisiva nella decisione di optare per l’una o l’altra via.