Cremazione, dove si usa di più e di meno nel mondo, la mappa
Da poco la Chiesa cattolica, sempre stata molto critica, ha cambiato in parte opinione. Ora non è più vietata, ma permessa e tollerata, a condizione che le ceneri siano conservate in un luogo sacro e non in casa o in oggetti vari.
Stiamo parlando della cremazione, dell’usanza antichissima di non seppellire ma bruciare i cadaveri. E’ un metodo in crescita nel nostro Paese, ma ancora molto meno utilizzato che in altre aree.
Ci sono enormi differenze infatti tra Paese e Paese nel mondo. Una mappa della Cremation Society della Gran Bretagna ce lo mostra.
Molto dipende dalla tradizioni culturali e religiose del luogo, anche se pure tra Paesi dalla cultura simile si osservano abitudini differenti.
Vediamole
Cremazione, record in Giappone, utilizzata nel 99,9% dei casi
Il Paese in cui si ricorre di più alla cremazione è il Giappone, di fatto la totalità dei morti viene bruciato. Si supera comunque l’80% anche ad Hong Kong, Thailandia, Taiwan. Anche se in Cina solo la metà delle persone vi ricorrono.
Sopra il 60% troviamo anche Paesi di altri continenti, come Perù, nonostante la sua fede cattolica, Canada, Australia, Corea del Sud. E in Europa in Repubblica Ceca e Slovenia.
Al contrario è nei Paesi cattolici ed africani che si riscontra una maggiore resistenza alla cremazione.
In Zimbabwe, Ghana, Polonia si rimane sotto il 10%. In Italia si è molto sotto la media con il 16,62%. Mentre si raggiunge il 20% in Spagna, il 32% in Francia, il 40% in Germania. Negli USA si arriva al 43%.
I minimi però si raggiungono nei Paesi musulmani. Negli emirati Arabi si è al 1,25% per esempio.
La tendenza tuttavia soprattutto in Occidente è di un aumento
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