Pensione minima giovani: carriere discontinue, requisiti e anni contributivi
Pensione minima giovani: carriere discontinue, requisiti e anni contributivi
Con l’incedere del lavoro precario e flessibile, la pensione per i giovani sembra sempre più lontana ed esigua. Proprio in funzione di questa crisi incipiente, il governo sta lavorando a un piano d’azione per frenare i terribili effetti di pensioni sotto la soglia minima garantita. L’obiettivo è di arrivare a 650 euro mensili a chi dovesse lasciare il lavoro dal 2030 in poi. La condizione è quella di aver maturato, in futuro, almeno 20 anni di contributi. Lo segnalano Repubblica e Il Sole 24 Ore.
Pensione minima giovani: la previsione di Boeri e il consiglio ai giovani
Tito Boeri, presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, ha insistito nella promozione di una campagna rivolta ai giovani. Una simulazione del proprio assegno futuro: secondo Boeri, mettere a conoscenza con largo anticipo i giovani lavoratori del loro futuro da pensionati, li stimolerebbe a versare volontariamente dei trattamenti integrativi.
Pensione minima giovani: i fattori che preoccupano
L’idea di elaborare un piano per una pensione minima per i giovani, deriva da una serie di norme che attuano congiuntamente. Chi è entrato nel mondo del lavoro dal 1996 in poi incasserà al termine del proprio percorso professionale un assegno che dipende dalla somma dei contributi versati. Il vecchio sistema retributivo, invece, si fondava proprio sulle ultime buste paga. In quest’ultimo caso, si parla di una pensione all’80% della busta paga. Per il contributivo, al 70%. Tuttavia, si garantiva una integrazione per la pensione minima. Tuttavia, con la legge Fornero, sarà necessario spostare l’asticella dell’età pensionistica di un paio d’anni. I giovani d’oggi, con carriere frammentate e discontinue, potrebbero ottenere la pensione al raggiungimento dei 70 anni.
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Pensione minima giovani: chi propone, chi critica, chi si oppone
Il ministro Giuliano Poletti – tanto criticato per una serie di uscite infelici sui giovani – ha ben chiara la necessità di provvedere in tempi rapidi (pur sempre nel rispetto della sostenibilità del sistema). Secondo Nannicini, il PD avanzerá rapidamente una proposta che tenga conto dell’allungamento della vita. Da parte del maggior sindacato d’Italia, la CGIL, Susanna Camusso ha già assicurato di non voler cedere in nessun modo sull’età pensionabile.
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