Prezzo petrolio: nuova discesa, scorte in aumento costante
Se all’incirca una settimana fa era parsa possibile una inversione di tendenza, con un rialzo dei prezzi, in questi giorni si riparla di discesa.
E’ quanto emerge dalle ultime giornate di quotazioni del greggio. Martedì dopo un iniziale aumento, era sceso a 49,08 dollari al barile, nel caso del Brent, pur rimanendo al di sopra dei valori precedenti.
Permaneva e permane il timore di discese pari alle speranze di crescita del prezzo. Questo per le notizie di crescita delle scorte, che contraddicono le previsioni.
Secondo l’Api (American Petroleum Institute ) la scorsa settimana le scorte di greggio sono aumentate di 1,6 milioni di barili, raggiungendo i 497,2 milioni di barili. Era invece prevista una riduzione di 3,2 milioni di barili.
C’è incertezza dunque su quanto accadrà. Sarà difficile per il Brent superare quota 50 dollari, e potrebbe anche calare.
Prezzo petrolio, l’Ecuador rompe il fronte OPEC e aumenta la produzione
C’è dunque il lato della produzione USA, che è in aumento. E lo sarà anche in agosto secondo le previsioni, di 113 mila barili in più di olio di scisto. E poi le scorte che continuano a crescere, come abbiamo visto.
Sono tutte spinte a possibili futuri ribassi del prezzo del petrolio.
Ma a questi si aggiunge una ulteriore defezione dall’OPEC, questa volta per opera dell’Ecuador, che ha deciso di aumentare la produzione. Il ministro dell’energia Carlos Perez afferma: “Abbiamo bisogno di fondi per la tesoreria fiscale, per cui abbiamo preso la decisione di aumentare la produzione di greggio in modo graduale. Ciò che l’Ecuador fa o non fa ha un impatto minimo sulla produzione dell’OPEC”
D’altro canto c’è la domanda mondiale, che è prevista in aumento grazie alla crescita economica, sia in Occidente che nei Paesi emergenti.
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