Sondaggi elettorali: il Pd rischia di perdere anche il Friuli Venezia Giulia
Sondaggi elettorali: il Pd rischia di perdere anche il Friuli Venezia Giulia
Nel 2018, accorpate alle elezioni politiche, si svolgeranno anche le regionali in Lombardia, Lazio e Friuli Venezia Giulia. Il test in Friuli sarà molto importante anche in chiave nazionale per capire quanto è forte il vento dell’antirenzismo. La regione è infatti governata dal 2013 da una fedelissima del segretario Pd, Debora Serracchiani, vicesegretaria del partito fino all’ultimo Congresso, in dubbio se correre o meno per un secondo mandato.
I sondaggi sul suo operato non sono positivi. L’ultima rilevazione Twig dà il gradimento dei cittadini nei suoi confronti al 48%. Un punteggio molto basso, il più basso se comparato agli altri profili presi in esame. Davanti a lei ci sono infatti Sergio Bolzonello, vicepresidente della Regione, con il 71%; Cristiano Shaurli, assessore alle Risorse Agricole e Forestali, con il 63%; Sergio Bini, presidente di Progetto FVG con il 61% Massimiliano Fedriga, segretario regionale del Carroccio, con il 64%; Renzo Tondo, ex presidente di Regione per due mandati, con il 53% e infine Riccardo Riccardi, capogruppo di Forza Italia in Regione, con il 51%.
Sondaggi elettorali: centrodestra in vantaggio
A preoccupare il Pd non è però solo lo scarso appeal di cui gode Serracchiani tra i friulani. E’ l’intero centrosinistra a non godere di ottima salute. Secondo il sondaggio Twig, l’area che va dai dem a Mdp, raccoglierebbe il 34,6% dei voti. Davanti il centrodestra con il 35,1% mentre il Movimento 5 Stelle prosegue la sua crescita: ora è al 25,1%. Determinante in questo caso sarà l’area di centro sondata al 4,2%.
Tutto è ancora un’incognita. Mancano i candidati, mancano le coalizioni. A fare qualche previsione ci ha provato Renzo Tondo in un’intervista al Diario di Udine.
“‘E’ difficile fare previsioni stante il fatto che le elezioni regionali del prossimo anno saranno contemporanee con quelle politiche, per cui le dinamiche romane avranno il sopravvento. La tenuta dei due poli non è affatto scontata anche se il centrosinistra appare più compatto rispetto alla candidatura del vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello. Tuttavia non credo sia da escludere un candidato alla sinistra del Pd. Del resto già 4 anni fa Rifondazione comunista non fu ammessa per un cavillo giuridico. Serracchiani? Fuggirà a Roma perché non ha il coraggio di ripresentarsi. Nel centrodestra la situazione è assai più complessa. Qui potrebbe prevalere un accordo romano che evidentemente favorirebbe il capogruppo degli azzurri, Riccardo Riccardi rispetto al segretario regionale del Carroccio, Massimiliano Fedriga, dato che la Lega Nord guida già sia il Veneto sia la Lombardia”.
Sondaggi elettorali: nota metodologica
Campione proporzionale (non probabilistico) della popolazione di riferimento per genere, classe d’ età. Campione proporzionale per provincia di residenza, tenendo conto della suddivisione fra comune capoluogo e non capoluogo con sovracampionamento per Udine capoluogo. 800 interviste complete (rifiuti 5141). Campione rappresentativo della popolazione di riferimento. Margine di errore massimo pari a +/- 3.5%. Meodologia CATI (Computer Assisted Telephone Interviewing).
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