“Penso che Renzi abbia un sacco di problemi con le minoranze più di quanti ne abbiano le minoranze con lui: è una gestione al limite dell’autoritarismo in alcuni passaggi, come nel Caso Mineo, che non rispetta gli equilibri Costituzionali”. Così Pippo Civati sul confronto interno al Pd sulle riforme, dopo le considerazioni di ieri del segretario Matteo Renzi. Se ci sono opinioni diverse, ha aggiunto arrivando all’iniziativa di Sinistradem, “un grande uomo di Stato, un grande segretario di partito deve riconoscerle, non umiliando ma valorizzandole”.
Civati, interpellato dai giornalisti, ha dunque chiesto a Renzi di “smetterla di rappresentare tutto come un derby tra chi vuole le riforme e chi non vuole farle: le vogliono fare tutti ma bisogna capire quali riforme, perché non c’è una riforma definita a priori”. In particolare lo sfidante alle primarie dell’attuale premier ha ricordato le critiche all’impianto di un Senato non eletto direttamente, spiegando di “sperare che sia però il Parlamento a decidere sul cambiamento della Costituzione, come della legge elettorale, e che il governo sappia arrivare fino a un certo punto perché la sovranità è parlamentare”.