Disuguaglianza Europa, ai massimi in Russia, Slovacchia il Paese più egualitario
Parlando di economia, si tratta di unno dei temi più discussi a fianco dei consueti indicatori come il PIL. E’ quello della disuguaglianza, Anzi, spesso in alternativa, perchè si accusa a volte il PIL di non fotografare il reale livello di sviluppo di un Paese. Per esempio nascondendo appunto realtà di grandi divari tra ricchi e poveri che spesso si annidano anche e soprattutto in Paesi in media prosperi.
E allora si utilizza il famoso indice di Gini che indica la concentrazione della ricchezza, o del reddito, o dei consumi, in mano ai più ricchi.
Nel nostro caso, nella mappa elaborata sui dati del Suisse Global Wealth Yearbook 2016, si parla di patrimoni.
E si scopre un continente piuttosto diviso, con sacche di disuguaglianza presenti forse dove meno ce lo si aspetta
Disuguaglianza Europa, Italia piuttosto equa
Tra tutti i Paesi europei è la Russia quella che in un indice da 0 a 100 presenta la maggiore disuguaglianza con 92,3. Appena sopra l’Ucraina con 91,7.
Non si tratta però come si potrebbe pensare di eredità post-comunista. In altri Paesi dell’Est al contrario si ritrovano i livelli minori, come in Slovacchia, solo 49, o Slovenia, 58,5. Sotto i 65 anche Ungheria, Croazia, Bielorussia.
L’Italia è nel gruppo tra i 66 e i 70 assieme alla Spagna e a gran parte dei Balcani, e appare più egualitaria di Paesi in cui si pensava ci fosse meno disuguaglianza.
Per esempio più della Germania, a 78,9, e addirittura della Svezia, che con 83,2 appare tra i più diseguali. Come gli altri Paesi del Nord e del Centro Europa del resto. Anche Francia e Regno Unito con 72 e 73,2 appaiono meno eque del nostro Paese.
Probabilmente è vero che scegliere un certo indice piuttosto che un altro ha la sua importanza. A livello di patrimonio c’è nel nostro Paese una distribuzione più equa di immobili o capitali. Il problema è il reddito piuttosto, e le differenze tra regioni. Ed è tutta un’altra storia
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