Acquisizioni francesi in Italia, i numeri da record degli ultimi anni

acquisizioni francesi

Acquisizioni francesi in Italia, i numeri da record degli ultimi anni

Il braccio di ferro l’anno scorso tra il governo francese e Fincantieri sui cantieri di Saint Nazaire è solo l’ultimo capitolo di un confronto tra Italia e Francia sullo scacchiere economico europeo.

Da Parmalat in poi le aziende francesi hanno fatto shopping su suolo italiano in maniera crescente.

Basti pensare che fino al 2005 erano le aziende italiane a risultare quelle che avevano effettuato più acquisizioni, 20 miliardi contro 13.

Poi tutto è cambiato. Quello che è accaduto dopo ha portato le conquiste francesi a 101,5 miliardi tra 1996 e 2016, contro i 52,5 dell’Italia.

Nel 2016 in particolare sono state di 3,1 miliardi le acquisizioni francesi in Italia, con 34 transazioni, e di 2,5 quelle italiane in Francia, per 21 transazioni.

Se il calcolo è effettuato dall’inizio della crisi, il 2008, al 2017, secondo Kpmg parliamo di 214 acquisizioni, per un valore totale di 32 miliardi.

Vediamo di quali aziende si tratta in particolare.

Acquisizioni francesi in Italia, telecomunicazioni, lusso e food nel mirino

Anche lasciando da parte la vicenda di Luxottica ed Essilor, che per alcuni è una fusione, per altri un’ulteriore conquista francese, abbiamo una serie di acquisizioni celebri che vanno ricordate:

C’è il settore poi del consumo, in cui si concentra gran parte delle acquisizioni, il 34% tra 2008 e 2017, per un totale di 73 operazioni e 14,7 miliardi.

Ricordiamo i seguenti casi:

C’è poi Vivendi, che ha in mano il 23,9% di Telecom, in cui ha lottato a lungo con il fondo americano Elliot per esercitare il proprio controllo, infine perdendo.

Acquisizioni francesi in Italia, l’agroalimentare

Vi è poi il settore agroalimentare. Di Parmalat si è già detto, ed è il caso più noto, ma ve ne sono anche altri

E riguarda sempre l’alimentare il recentissimo acquisto di 500 ettari delle saline di Margherita di Savoia, le più grandi d’Europa da parte di Cis, controllata dalla francese Salins.

La trattativa era riservata, ed è seguita al crack finanziario dell’italiana Atisale-Salapia Sale

Molto inferiori le ultime operazioni italiane, soprattutto escludendo quella di Fincantieri su STX, che presenta ancora oggi incertezze e allungamenti dei tempi.

Atlantia ha acquisito la gestione dell’aeroporto di Nizza per 975 milioni, Lavazza ha comprato Cart Noire per 700 milioni, Campari ha rilevato Grand Marnier per 683 milioni.

Si tratta di briciole in paragone all’attivismo francese, che ha approfittato della debolezza strutturale dell’economia italiana, composta di piccole imprese meno produttive e che non fanno sistema. in contrasto con i colossi e le multinazionali d’Oltralpe che sono in grado di generare una maggiore produttività. Con l’aiuto molto attivo dell’Eliseo naturalmente.