“Prima di giovedì prossimo”, quando si terrà un’assemblea alla presenza di Berlusconi, “nessuna decisione fondamentale sarà adottata in commissione Affari costituzionali. Riuniremo tutti i parlamentari nazionali e europei e in quella sede Berlusconi ci dirà cosa fare. E io ritengo che sia giusto arrivare alla ratifica formale. Sempre che per quel giorno saranno arrivate dal governo le risposte che attendiamo”. Intervistato da Repubblica, il capogruppo di Forza Italia al Senato Paolo Romani ridimensiona il problema dei dissidenti interni a Fi: “I 37 avevano firmato più di un mese fa una richiesta di convocazione del gruppo, che si è riunito. Non hanno mai sottoscritto la proposta Minzolini”.
“Forza Italia vuole approvare la riforma del Senato nella misura in cui i patti saranno rispettati, compresa la legge elettorale”, dice Romani. “La nostra richiesta di rappresentanza proporzionale sembra possa essere accolta”. All’interno del partito “la trattativa non è ancora conclusa, l’accordo su questi punti non c’è, nel senso che non è formalizzato. Ma riteniamo che sia possibile farlo a breve”. “Detto questo – sottolinea – i patti erano che si approvasse prima la legge elettorale e poi la riforma del Senato. Abbiamo accettato un’inversione. Ma chiediamo che subito dopo si torni all’Italicum, da approvare prima della pausa estiva”.