Sondaggi politici SWG: necessario riformare l’intero sistema giudiziario
La fiducia in giustizia e magistratura è il tema centrale di questo dossier – a cadenza settimanale – elaborato da SWG. L’istituto demoscopico propone un lungo sondaggio sul rapporto tra giustizia e magistratura; tra magistrati e politica; sulla fiducia riposta dagli italiani in quello che dovrebbe essere – almeno sulla carta – il gran potere indipendente e, infine, sulla possibilità di candidatura per i magistrati e il loro posteriore ritorno nel potere giudiziario.
In questo articolo, ci concentriamo sulla necessità di una riforma del sistema giudiziario. Una riforma lasciata in sospeso per tanto, forse troppo tempo, e che sembra reclamata sempre più insistentemente dagli italiani. Vediamo i risultati sia sul campione totale, sia per segmento elettorale.
Sondaggi politici SWG: tra l’urgenza e la ‘semplice’ importanza
I risultati – sul campione totale – sono particolarmente interessanti. La gran parte dei cittadini considera necessaria una riforma; tuttavia, ci si divide sull’urgenza della riforma stessa. Per un 39%, infatti, la riforma del sistema giudiziario italiano rappresenta una priorità.
Per una percentuale pressoché identica (il 40%), è sì importante, ma come altre riforme. Solo il 12% del campione ritiene che il sistema vada bene così com’è, e che bastino piccoli interventi che lo puntellino. Infine, sono pochi coloro che non si esprimono nel merito; solo il 9% non sa come rispondere.
Sondaggi politici SWG: una riforma necessaria per la Lega, importante per il PD
Il segmento più “rilassato” risulta – per l’ennesima volta – quello ‘dem’. Per il 60% dei democratici, è una riforma importante al pari di altre. È l’unico – tra i 4 segmenti elettorali principali, senza includere gli indecisi – a preferire questa opzione. I leghisti sono i più radicali, trovando percentuali praticamente invertite rispetto agli avversari ‘dem’.
Per il 60% dell’elettorato salviniano, la riforma del sistema giudiziario è urgente. Percentuali estremamente simili, invece, per forzisti (48%) e pentastellati (47%). Menzione “di merito” per l’elettorato democratico. Una percentuale irrisoria di ‘dem’ non sa come rispondere. In tabella, il “non sa” dei dem marca uno zero rotondo (stando a significare che tale percentuale è inferiore al 0,5%).