Sondaggi politici SWG: la rabbia per gli alti stipendi dei parlamentari
Sondaggi politici SWG: la rabbia per gli alti stipendi dei parlamentari
Siamo in piena campagna sui vitalizi e ognuno si arroga il merito di questo passo in avanti verso una contenzione dei costi della politica. Il Partito Democratico proclama la paternità della manovra (il disegno di legge è a firma del deputato ‘dem’ Matteo Richetti); dall’altro lato, i pentastellati assicurano che la loro pressione sia stato il detonatore che ha permesso di portare in aula il provvedimento. Anche Lega e Fratelli d’Italia si posizionano su questa linea. Forzisti e centristi che fanno riferimento ad Alfano, bocciano (o boicottano) la votazione.
Proprio rimanendo in tema di privilegi e super-stipendi, l’istituto demoscopico SWG propone questa complicata e “difficile” domanda. Che cosa la fa arrabbiare di più tra le seguenti opzioni?
Sondaggi politici SWG: il rifiuto verso la ricchezza della politica
Gli intervistati devono scegliere tra una batteria di opzioni, su ciò può sembrare loro più ingiusto e mortificante. Parliamo di alti stipendi e professioni di spicco: parlamentari, calciatori/sportivi, top manager di banca e CEO. Sono proprio i primi ad essere i maggiormente invisi per via del loro stipendio.
Il 42% si arrabbia maggiormente per lo stipendio del parlamentare, che guadagna tra i centomila e duecentomila euro all’anno. Probabilmente, vi è anche il risentimento verso una classe che, in termini economici, è ben lontana dalla gran parte della cittadinanza.
Segue, ben staccato, il calciatore. Il 26% è arrabbiato per la quantità di denaro che gira attorno a singoli atleti (anche se, in termini di marketing e pubblicità, sono ampiamente compensati) i quali possono ottenere contratti che raggiungono i 10 milioni (e oltre) di euro annui. L’ultimo caso, incredibile, è quello di Neymar. Il talento del Barcellona è in orbita PSG e sembra che possa arrivare a guadagnare fino a 30 milioni di euro netti a stagione.
Sondaggi politici SWG: i top manager privati non invisi ai più per il loro stipendio
Quasi nessuno tra gli intervistati si sente maggiormente arrabbiato per gli stipendi d’oro dei top manager di imprese private. Solo il 5% sceglie questa opzione. Diverso, invece, il discorso per i manager di banca. Dovuto anche agli avvenimenti degli ultimi anni, ai piani di salvataggio – prima Unicredit, poi MPS – gli alti esponenti degli istituti di credito si sono “guadagnati” l’avversione della cittadinanza. Il 15% ritiene inaccettabile che un top manager di una banca guadagni tra i 750mila e il milione e mezzo di euro all’anno.