“Per la cassa integrazione in deroga manca un miliardo“. Non nasconde le difficoltà il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti sulle coperture da destinare al finanziamento della misura che coinvolge circa 50 mila lavoratori. Stamattina, in un’intervista a Repubblica, il ministro Poletti ha denunciato che esiste un “problema di risorse” a cui bisogna trovare rimedio: “nel 2014 abbiamo dovuto utilizzare quelle stanziate per finanziare la cassa in deroga del 2013 che – spiega il ministro – altrimenti sarebbe stata scoperta e ora dobbiamo trovare le coperture per il 2014”. La mancanza di risorse, secondo il titolare del lavoro, è da imputare anche a “evidenti eccessi” nel ricorso all’utilizzo di questo ammortizzatore sociale. Il ministro esclude però una nuova manovra correttiva: “Renzi e Padoan hanno detto che non sono previsti nuovi interventi per il 2014. Per me è risolutivo” ha commentato fiducioso Poletti che sull’ipotesi, circolata in queste ore, di ridurre il sostegno al reddito da 12 a 8 mesi chiarisce: ” non abbiamo ancora deciso nulla. È la legge Fornero che prevede dal 2014 l’uscita graduale dalla cassa integrazione e dalla mobilità in deroga”. “Non credo – continua l’ex presidente di Legacoop – che oggi ci siano le condizioni tecniche per smontare o cambiare radicalmente quel provvedimento”.
Quanto all’articolo 18, Poletti apre alle modifiche proposte da una parte della maggioranza e spiega: «il governo terrà conto di questa discussione e lavorerà perché emerga una posizione unitaria di tutta la maggioranza”. E aggiunge che “la legge delega non prevede interventi sull’articolo 18”. Il ministro del Lavoro replica anche alle affermazioni del ministro dello Sviluppo, la collega Federica Guidi, che ha bollato lo Statuto dei lavoratori come un “testo datato“: “penso che lo Statuto continui ad avere valore” ha affermato Poletti. E sul capitolo esodati, dopo l’annuncio del governo di salvaguardare altri 32mila lavoratori, Poletti chiarisce: “vorrei che si capisse che ci sono tantissime situazioni che non sono tecnicamente ascrivibili alla categoria degli esodati: persone che perdono il lavoro senza avere ancora i requisiti per andare in pensione. Anche per queste situazioni andrà trovata una soluzione”. E alla domanda se il prestito previdenziale possa esserlo precisa: “può essere una delle opzioni, ce ne saranno diverse a seconda dei casi”. Poletti, infine, esclude chiaramente modifiche all’età pensionabile: “resterà quella della riforma Fornero” assicura il ministro.
Carmela Adinolfi