Ankara vieta il Nawrūz ai curdi, botte e arresti. Ci scappa il morto
[ad]Diversa la situazione a İstanbul dove ben presto le celebrazioni di domenica si sono trasformate in una protesta di strada e le forze dell’ordine hanno reagito con lanci di gas lacrimogeni e idranti contro la folla. I maggiori scontri sono avvenuti nella zona di Kazlıçeşme dove a nulla sono serviti gli sforzi di alcuni esponenti del BDP che hanno tentato di placare la situazione prima che esplodesse parlando con i maggiori esponenti delle forze dell’ordine. Tra autobus incendiati con vetri infranti, scontri con alcuni negozianti della zona e fermate del trasporto pubblico danneggiate si stima che i danni ammontino a oltre un milione di lire turche (circa 450mila euro) ma il bilancio parla anche di più di un centinaio di persone arrestate e la morte di Hacı Zengin, membro del partito curdo per la Pace e la Democrazia. Al momento non si hanno notizie certe sulle cause della morte di Hacı Zengin anche se il governatore della Provincia di İstanbul, dopo aver portato le condoglianze alla famiglia dell’uomo che ha perso la vita, ha dichiarato che l’attacco d’asma che ha colpito Zengin non sarebbe stato causato da un lacrimogeno lanciato dalla polizia che avrebbe colpito il manifestante come era stato dichiarato da alcuni giornali qualche ora dopo la tragedia.
Alcuni quotidiani nazionali turchi evidenziano la partecipazione agli scontri di alcuni esponenti del PKK, il Partito dei Lavoratori Curdi considerato associazione terroristica in Turchia come anche in Unione Europea e Usa, e il clima è talmente teso che una borsa abbandonata a una fermata degli autobus di İstanbul è stata seriamente considerata come un probabile esplosivo, il traffico è stato bloccato per parecchio tempo fino a che gli artificeri hanno scoperto che si trattava semplicemente di un sacchetto per la spazzatura che non conteneva bombe.
di Filippo Cicciù