Tagliare il debito pubblico “con gli euro union bond“. Lo propone il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio, che in un’intervista al Corriere della Sera spiega: “si crea un fondo federale europeo al quale ogni Stato conferisce un pezzo del proprio patrimonio immobiliare e non. Sono garanzie reali che possono essere utilizzate in parte per investimenti strutturali in parte per alleggerire il debito pubblico”. L’ex sindaco di Reggio Emilia torna sulla regola del miglior uso della flessibilità avallata da Bruxelles: “vuol dire – osserva Delrio – che quando si calcola il deficit non viene considerata, o meglio viene considerata flessibile, una parte della spesa. Può essere fatto per il cofinanziamento, cioè i soldi che l’Italia è obbligata a spendere per utilizzare i fondi europei, una cifra intorno ai 7 miliardi di euro l’anno. Ma c’è anche la clausola degli investimenti, che consentirebbe di lasciare fuori dal calcolo spese ad alto impatto sociale, come la messa in sicurezza delle scuole o del territorio. Parliamo di una somma intorno ai 3 miliardi di euro. In tutto la flessibilità potrebbe valere 10 miliardi l’anno anche se non è scontato che queste due voci possano essere sommate”.
Delrio esclude poi di domandare all’Europa di poter aumentare il tetto del deficit: “non chiederemo di alzare il 3%“. Quanto alle riforme, riflette sulla richiesta di alcuni senatori di tagliare anche il numero dei deputati: “non capisco il vantaggio di mettere in campo soluzioni alternative dopo tutto il lavoro fatto. La proposta mi sembra consolidata: avere una sola Camera elettiva con un’altra basata sulla rappresentanza di Regioni ed enti locali”. E alla domanda se senza la riforma del Senato si vada al voto anticipato risponde: “Se rimane un bicameralismo mascherato ci sarà da ragionare bene. E il Parlamento si dovrebbe assumere le sue responsabilità”.