NoiPa piccolo prestito: importi e interessi, guida statali
Il ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato una breve guida per illustrare il self service Piccolo Prestito. Il servizio è indirizzato a tutti i dipendente gestiti da NoiPa, iscritti alla “Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali” (o “Gestione credito”), con versamento del contributo pari allo 0,35%. Sarà disponibile all’interno dell’area privata di tutti gli amministrati ad avvenuta registrazione e successivamente al primo accesso.
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Il self service permette di richiedere prestiti di importo pari ad una o più mensilità all’INPS. L’accredito verrà ricevuto direttamente sul proprio conto corrente, previo inserimento del proprio IBAN. Di conseguenza verrà applicata una trattenuta sul cedolino dello stipendio. Tutta la procedura potrà essere svolta online. Tanto per essere chiari, non c’è bisogno di recarsi presso la propria amministrazione o gli uffici dell’INPS.
NoiPa piccolo prestito: importi e interessi, guida statali
Attraverso la piattaforma telematica, infatti, si possono anche effettuare delle simulazioni per importo rata; importo prestito; durata prestito. La simulazione di una richiesta permette di visualizzare i dati partendo dal quinto cedibile presente sull’ultimo cedolino di stipendio.
Nel caso in cui si scelga di simulare “tramite importo” si presenterà la possibilità di ottenere lo strumento per il “massimo erogabile“. In base al numero di rate indicato, il sistema prospetterà l’importo anche in doppia mensilità. Le simulazioni verranno conservate in un database sempre consultabile sul proprio account (“Lista simulazioni”).
Inoltre, per fare richiesta basterà compilare un modulo in cui, però, risulteranno già riportare le informazioni sui servizi stipendiali disponibili al sistema. Naturalmente, dal portale si potrà controllare passo dopo passo lo stato di avanzamento della richiesta. È bene sapere che, sempre dalla pagina iniziale del servizio, si potrà optare per una rinuncia alla richiesta di Piccolo Prestito effettuata; l’importante è che ancora non sia già “in lavorazione” da parte dell’INPS .
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