Unicredit: querela Boschi a De Bortoli, scaduti i tre mesi
La minaccia di Maria Elena Boschi, alla fine, non si è concretizzata. Nessuna querela contro l’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli. Proprio il giornalista, nel suo ultimo libro, rivela di pressioni esercitate da Maria Elena Boschi – allora ministra per le riforme – sull’ex amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni. L’obiettivo: il salvataggio di Banca Etruria. Il padre della ministra era, al tempo delle vicende, il vicepresidente della Banca Popolare dell’Etruria. L’istituto di credito fu commissariato a febbraio del 2015 e, attraverso un decreto legge (quindi, dell’esecutivo), successivamente smantellato.
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Unicredit: la Boschi rinuncia alla querela per diffamazione
Nonostante si fosse avvalsa di una delle più importanti penaliste d’Italia – l’ex ministra Paola Severino – la Boschi ha rinunciato alla querela contro De Bortoli. Il termine è appena scaduto.Come ci ricoda il Fatto Quotidiano, “per la diffamazione a mezzo stampa – l’unico tipo di reato che la Boschi avrebbe potuto contestare a De Bortoli se questi avesse riportato circostanze infondate –, il termine è di tre mesi”.
La rinuncia alla querela potrà essere giustificata per molteplici vie da Maria Elena Boschi. Tuttavia, la rinuncia alla difesa della propria reputazione (riguardo uno dei “casi politici” più chiacchierati degli ultimi anni) non aiuta la madrina della riforma costitutizionale (cassata dal “no” al referendum dello scorso dicembre).
Unicredit: le difficili posizioni della Boschi
Secondo le ricostruzioni, l’ex ministra, tra le fidatissime di Renzi, non sarebbe in una posizione facile. Il padre, Pier Luigi Boschi affermava così (in una chiamata del febbraio 2015); “domani in serata se ne parla, io ne parlo con mia figlia, col presidente domani e ci si sente in serata”. Così parlava il padre della Boschi all’ex amministratore delegato di Veneto Banca. Una dichiarazione compromettente che creò molto imbarazzo tra le file dei ‘dem’. Lo stesso Federico Ghizzoni non ha mai confutato o dichiarato che le pressioni esercitate su di lui fossero un’invenzione giornalistica.