Luca Zaia e la propaganda referendaria: banner, video ed aeroplani
Luca Zaia e la propaganda referendaria: banner, video ed aeroplani
“Una capillare informazione”. Ѐ questo che si augura Maurizio Gasparin, direttore dell’Area Programmazione e Sviluppo della regione Veneto, in vista del referendum consultivo sull’autonomia del prossimo 22 ottobre. L’augurio è stato espresso in una lettera indirizzata agli organi regionali lo scorso 24 luglio; registrata però solo pochi giorni fa, il 14 agosto. L’oggetto della missiva è molto chiaro: “Referendum consultivo sull’Autonomia del Veneto. Diffusione dell’immagine del Referendum”.
Luca Zaia e la propaganda referendaria: il banner
Il fine della lettera è quello di informare organi e funzionari regionali sulle nuove disposizioni riguardanti la comunicazione dell’ente rispetto al referendum. Si legge nel documento: “la Giunta regionale ha previsto nel relativo Piano di comunicazione approvato con deliberazione n. 840 del 13 giugno 2017, l’utilizzo di una pluralità di mezzi di comunicazione per raggiungere ed informare in modo esaustivo i diversi target di cittadini interessati alla consultazione referendaria”.
Nello specifico, le disposizioni per ciascun titolare di email istituzionale e dirigente prevedono: “1. Posizionamento (…) dell’immagine del referendum sotto la firma della propria mail; come da esempio sottostante; 2. Posizionamento, da parte di ciascun Direttore che gestisca newsletter, dell’immagine del referendum in occasione della rispettiva newsletter; 3. Posizione dell’immagine del Referendum in calce alla carta intestata di ciascuna struttura come da esempio sottostante”.
In sostanza, dal 15 agosto fino al prossimo 20 ottobre, ciascun funzionario regionale, in ogni carta bollata, comunicazione istituzionale, dovrà apporre il banner del referendum. Contro questa decisione, si sono opposti gli esponenti in consiglio regionale di Articolo 1 – Mdp, Piero Ruzzante, e la pentastellata Patrizia Bartelle. Ancora lo scorso 27 luglio, i due esponenti di opposizione avevano presentato un esposto al Consiglio regionale veneto. La Bertelle ha dichiarato all’agenzia Dire: “Si tratta di un utilizzo illegittimo dei mezzi di comunicazione finalizzato al raggiungimento del quorum”.
Luca Zaia e la propaganda referendaria: problema quorum
La decisione della diffusione dell’immagine referendaria da parte della regione Veneto è, comunque, solo l’ultima di una serie di iniziative che l’entourage di Luca Zaia sta promuovendo. Il fine è più che mai chiaro: sponsorizzare il referendum; incentivare la partecipazione all’agognata consultazione referendaria. Infatti, nonostante i sondaggi diano da settimane in netto vantaggio il fronte del “Sì”, la paura del Presidente veneto è quella di una possibile bassa affluenza alle urne.
Difatti, come previsto dalla Costituzione, qualsiasi referendum consultivo risulta valido solo se si registra il superamento della soglia di affluenza del 50%. Zaia, oltre a supportare il voto per l’autonomia, punta dunque alla grande partecipazione. Dal punto di vista dei leghisti veneti, la vittoria dell’astensionismo sarebbe la totale sconfitta della causa autonomista.
Ecco, quindi, il motivo della grande mobilitazione propagandistica della regione Veneto e di Zaia; compreso quest’ultimo provvedimento. Su un totale di 14 milioni di euro stimati per mandare in porto la consultazione, un milione e 200 mila euro è l’ammontare di denaro destinato alla comunicazione per sponsorizzare il referendum.
Luca Zaia e la propaganda referendaria: l’aeroplano “autonomista”
La comunicazione di Zaia non si è limitata al semplice volantinaggio. Il governatore ha infatti pianificato l’utilizzo di aeroplanini sorvolanti le spiagge della regione nel corso della stagione balneare. Da Bibione a Caorle, da Jesolo a Rosolina, passando per Chioggia, lo striscione della consultazione fa il suo giro agganciato al piccolo velivolo, ben visibile agli occhi dei bagnanti.
In più, lo scorso gennaio, era comparso anche il video propagandistico. Il filmato, complessivamente della durata di 2 minuti e 52 secondi, pubblicato online da Il Mattino di Padova, non vede la comparsa del presidente veneto. Il video, al contrario, si presenta come un veloce ed intenso susseguirsi di istantanee raffiguranti le bellezze paesaggistiche del Veneto; intervallate da persone dedite al lavoro e altri “simboli” della regione. Da Verona a Padova, fino a Venezia e alla laguna; da Cortina d’Ampezzo sino al Delta del Po.
Insomma, una rievocazione di quel mitico “Nord-Est produttivo”, tanto in voga nell’immaginario collettivo veneto negli anni ’70 e ’80; di quel “Veneto locomotiva d’Italia”, che Luca Zaia&Co vogliono veicolare con l’intento di portare acqua al mulino dell’autonomismo.
Mentre scorrono le immagini, il tutto è accompagnato da una musica di sottofondo dal tono epico. Alla fine del video, compare uno slogan; due brevi frasi in rapida successione: “Scelgo il Veneto. Scelgo la libertà”.
Luca Zaia e la propaganda referendaria: le cure dentarie gratuite
Ed è poi fresca la notizia del “regalo ferragostano” del governatore veneto. La regione Veneto ha, infatti, stanziato 8 milioni di euro per assicurare cure dentarie gratuite ai veneti in difficoltà. “È un aiuto a chi non ce la fa a sbarcare il lunario; il 10% delle famiglie. Questo è il regalo di Ferragosto alla mia gente. Voglio che tutti possano sorridere”. Così Zaia, ha presentato il nuovo piano per la salute dentale, racconta Il Mattino di Padova.
La mossa ricorda molto lo slogan propagandistico berlusconiano della campagna elettorale del 2014: “Dentiere e cataratte gratis per tutti!”. I più maligni, dunque, hanno subito bollato la mossa del governatore come l’ennesima strizzatina d’occhio in vista della consultazione referendaria. Lui, invece, ha immediatamente smorzato le polemiche dicendo: “Non voglio strumentalizzazioni. Questa proposta era parte integrante del mio programma elettorale del 2015; ora passiamo dalle parole ai fatti concreti”.
Un messaggio chiaro e pervasivo, quello del Presidente Zaia; certamente non vuole fallire in una consultazione nella quale ripone grandi speranze. Questa è la macchina della propaganda architettata per mobilitare quanti più veneti possibile. Tuttavia, nonostante la vittoria annunciata, Zaia sa bene che, a referendum concluso, dovrà confrontarsi con diversi ostacoli. Innanzitutto, le intenzioni del governo e della politica romana. D’altra parte, il referendum consultivo non avrà effetti immediati; tant’è vero che il Veneto potrà raggiungere l’autonomia solo attraverso l’obbligatorio passaggio di una revisione del Titolo V della Costituzione; nello specifico, dell’articolo 116.